giovedì , 21 Novembre 2024
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Michael Owen “Ho dovuto lavorare duro per avere successo”

Michael Owen, in una lunga intervista rilasciata alla rivista Inside United, ha spiegato come si può diventare dei grandi attaccanti e dell’enorme lavoro che c’è dietro il successo di un calciatore. L’ex giocatore del Liverpool e del Real Madrid ritiene che è molto difficile diventare professionisti, ma che la giusta dose di talento e di applicazione può aiutare ad aprirsi diverse strade.

“Molti grandi attaccanti sembrano avere il fiuto del goal. C’è sicuramente un elemento intuitivo che, chiaramente, favorisce certi tipi di attaccanti. Se dovrei fare un esempio, dire il nome del Chicharito. Ma non direi che giocatori come Wayne Rooney e Dimitar Berbatov sono così dipendenti da questo istinto, almeno non come attaccanti come me. Si tratta di trovarsi nella posizione giusta e al momento giusto. Devi essere sempre attento, facendoti trovare pronto nel momento in cui avrai una palla a disposizione. Come già detto prima, alcuni giocatori sembrano avere questo genere di talento sin da giovani e, naturalmente, col tempo lo perfezionano ancor di più”

“Quand’ero giovane, ovviamente, avevo un sacco di ritmo e vitalità, ma non sarei arrivato da nessuna parte senza il mio istinto del goal. La combinazione di questi elementi mi ha aiutato ad entrare nella prima squadra del Liverpool, ma poi ho dovuto imparare tante altre cose: salire più in profondità, tenendo palla e aiutando a salire i miei compagni. Cose che non sapevo far da bambino. Ci sono un sacco di cose che si possono imparare col tempo, ma se hai già una o due armi potenti parti avvantaggiato. Da lì in poi, c’è un sacco di lavoro da fare e bisogna avere la voglia di migliorare.”

“Non si può arrivare ovunque solo col talento che Dio ci ha donato. Si può avere un’abilità che ti fa essere una sponda sopra tutti gli altri, si può essere possenti fisicamente, molto veloci, ma non basta avere solo queste qualità ai nostri giorni. Devi essere in grado di migliorare anche nelle altre cose, lavorando duramente.”

“Ad essere onesti, quand’ero un ragazzino non ero così bravo da ragazzino a muovermi e a girare per il campo. Passavo ore ed ore ad allenarmi da solo, riuscendo a migliorare col tempo. Mi piaceva giocare a calcio e cercavo di farlo il più spesso possibile. Ma non lo sentivo come uno sforzo perché mi serviva per migliorare.”

“Penso che il mio modo di sapere leggere le azioni offensive sia arrivato, proprio, grazie all’esperienza accumulata negli anni. L’abilità nei passaggi, nei movimenti e nel segnare molti goal sono arrivate dopo tanti allenamenti e tanta fatica. Quando mi trovavo a tu per tu col portiere, provavo diverse soluzioni: se andava bene e mi piaceva, provavo a rifarla nell’azione successiva. Se non mi piaceva, provavo altri modi per andare a segno. Così sarai preparato nel caso dovrai trovare una soluzione diversa in partita, senza entrare nel panico se non puoi fare ciò che ti passa per la testa. Questo è un processo graduale e, ovviamente, c’è bisogno anche di un po’ di fortuna nel gioco.”

“Poi devi imparare a saper sorprendere i difensori e ad avere il tempismo giusto per fulminarli in corsa, cosa che è difficile da insegnare a qualcuno. L’allenatore può darti degli schemi e dei consigli, ma durante la partita ci sono situazioni molto diverse e lì te la puoi cavare solo se hai grandi abilità ed istinto. Devi capire cosa può far male o no. Devi capire anche l’evolversi dell’azione, se andare sul primo palo o sul secondo; se stare al centro o defilarti. Ci vuole, davvero, tanto lavoro per imparare a fare tutto ciò.”

“Vedi alcuni attaccanti che indugiano dietro ad un difensore per qualche attimo e, proprio mentre sta per arrivare la palla, li vedi sbucare con tempismo perfetto. Penso sia importante guardare anche ciò che fanno gli altri attaccanti, magari per imparare tecniche nuove ed inserirle nel proprio modo di giocare. Non è mai stato facile essere un calciatore professionista, ma ora lo è ancora di meno. Ai nostri giorni, come detto in precedenza, il calcio richiede notevoli qualità fisiche e mentali. È, inoltre, necessario essere veloci. Devi essere sicuro e tranquillo quando ti arriva la palla, avendo una buona visione del gioco. C’è bisogno di un grande lavoro per avere successo. Ma non fatevi scoraggiare!”

Marco Antonucci

Bio di Red Army Italy

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