Il Manchester United rialza la testa in campionato ed espugna il Goodison Park dopo ben 4 anni. Decide tutto la rete di Javier Hernández nel primo tempo e la serie di grandi parate di David de Gea, che blinda la porta dei Red Devils con sicurezza. L’Everton ci ha messo cuore, ma non è riuscito a scardinare la difesa ospite ed è andato spesso al tiro dalla distanza.
La Cronaca
Ferguson deve fare a meno di Rio Ferdinand ed Ashley Young, ma schiera una formazione votata all’attacco: fra i pali de Gea, mentre la linea difensiva è composta P. Jones-J. Evans-Vidić-Evra, centrocampo a tre con Park Ji-Sung, Fletcher e Cleverley, in attacco l’inedito tridente Rooney-Hernández-Welbeck. Il manager dell’Everton, Moyes, risponde con il suo classico 4-5-1 e schiera l’ex Louis Saha come unica punta.
Dopo appena 16 secondi, l’Everton costruisce il primo tiro in porta con un grande incursione in area di Coleman. Il centrocampista dei Toffees è bravo a rientrare sul sinistro, ma lo è di meno nel concludere ed il suo tiro viene bloccato con facilità da de Gea. Un minuto dopo è lo United a rendersi pericoloso con un’azione avviata da Welbeck, bravo a difendere palla dall’attacco di Jagielka, e conclusa non al meglio da Park. Il quale, da pochi passi, vede respinto il suo tentativo da un ottimo riflesso dell’ex Tim Howard. Al terzo minuto ci riprova l’Everton con un colpo di testa di Fellaini, ma de Gea fa ancora buona guardia. I padroni di casa pressano molto bene e lo United ha difficoltà nell’impostare la manovra nel primo quarto d’ora. Ma, dopo un goffo tentativo di Rooney da fuori al 16°, i Red Devils colpiscono alla prima occasione utile grazie al cinismo del solito Chicharito Hernández. Evra mette dentro un cross invitante dalla sinistra ed Hernández, ben appostato nell’area piccola, non si fa pregare due volte e devia al volo in rete. Terzo goal su tre match giocati nella città di Liverpool per il messicano. Al 18° minuto, Everton 0 Manchester United 1.
Il vantaggio sembra galvanizzare i ragazzi di Sir Alex Ferguson, i quali prendono in mano il gioco, ma senza portarli a creare occasioni degne di nota nella parte centrale del primo tempo. L’Everton torna a farsi vivo dalle parti di de Gea al 35° con Osman, servito in area da una sponda di Fellaini, ma de Gea blocca ancora con un grande riflesso. Pochi secondi dopo, invece, ci prova Rodwell con un velenoso sinistro dal limite e palla che fa la barba al palo. Al 39° è, invece, la traversa a salvare lo United su una punizione calciato dal limite da Baines. La battuta del numero 3 dell’Everton supera la barriera e lascia di sasso de Gea ma, sfortunatamente per lui, si stampa sulla traversa. Al 44° c’è un’occasione per parte: Hernández ci prova di prima dal limite dell’area, ma il suo tiro è troppo centrale per creare grossi problemi ad Howard. Sul ribaltamento di fronte, invece, è Saha a provarci dal limite ma anche per de Gea non ci sono problemi nel bloccare il pallone.
Durante il recupero Saha si procura un’altra buona occasione, eludendo la marcatura di due difensore nell’area avversaria, ma calciando ancora troppo debolmente e consegnando un altro pallone fra le braccia di un attento David de Gea. Si va, dunque, all’intervallo sul punteggio di 1-0 in favore del Manchester United.
Nella ripresa l’Everton si presenta in campo con una novità in formazione: fuori Diniyar Bilyaletdinov, dentro Ross Barkley. Anche la ripresa presenta ritmi alti nelle prime fasi e al 52° Rodwell chiama al miracolo de Gea, bravissimo a respingere in vola la potente conclusione dal limite da parte della giovane promessa dei Toffees.
Cleverley si fa male pochi minuti dopo ed è costretto a lasciare il campo. Ferguson mette dentro Nani al suo posto. L’Everton cerca di alzare il proprio baricentro, ma lo United concede pochi spazi e mette un po’ paura con qualche ripartenza veloce. Al 61° Howard deve respinge in angolo un insidiosa conclusione di controbalzo di Welbeck, bravissimo nel controllare un ottimo lancio di Hernández e nell’andare al tiro da posizione defilata. Ferguson, nel frattempo, richiama in panchina l’autore del goal Hernández (ottima prestazione del messicano quest’oggi, sempre nel vivo del gioco) e mette dentro Dimitar Berbatov per gestire meglio il pallone nelle fasi finali di gara. L’Everton attacca con più convinzione, spinto dalla ricerca disperata del pareggio, ma non trova spazi nella difesa ospite e si affida a diverse conclusioni da fuori. I tentativi, in successione, di Coleman al 68°, di Jagielka al 74°, di Saha al 77° e di Rodwell all’80° non hanno molto successo ed il pallone termina lontanissimo dallo specchio della porta. All’82°, finalmente, Coleman inquadra la porta ma de Gea si fa trovare pronto ed è sicuro nel bloccare la conclusione dell’avversario. Prima di entrare nel recupero, uno dei guardalinee si fa male e viene sostituito da uno degli assistenti arbitrali di riserva. Ciò allunga la durata del recupero, il quale è di ben 6 minuti (diventati 7 per i crampi accorsi a Rooney). L’Everton si butta alla disperata in avanti, ma i Red Devils respingono senza problemi gli attacchi dei padroni di casa. L’ultimo sussulto cerca di darlo il giovane greco Vellios al 97°, ma il suo tentativo e le speranze dei Toffees si spengono fra le braccia di de Gea.
Termina, dunque, 1-0 in favore di un cinico e attento Manchester United, che torna ad espugnare il Goodison Park dopo ben quattro anni (l’ultimo successo dei Red Devils su questo terreno, infatti, risaliva al 15 Settembre 2007). In virtù della clamorosa vittoria per 5-3 dell’Arsenal sul campo del Chelsea, lo United allunga il proprio vantaggio a 4 punti sui Blues di Villas-Boas.
L’Analisi
Questi tre punti valgono molto per il valore dell’avversario, per il non eccelso periodo di forma che stiamo attraversando e perché danno molto morale. Non abbiamo offerto calcio champagne ma, chi ha buona memoria se ne ricorderà, non abbiamo mai vinto al Goodison Park con prestazioni all’insegna del dominio totale. Si tratta di un campo molto ostico, sia per il valore tecnico dell’avversario che per il clima del città. In molti, infatti, non sanno che c’è una piccola rivalità anche con i tifosi dell’Everton (oltre, ovviamente, a quella enorme con il Liverpool). La solidità difensiva di oggi è stata magistrale, non gli abbiamo concesso molte conclusioni da posizioni pericolose e i loro tentativi sono partiti (quasi) tutti dalla distanza. David de Gea ha disputato un’altra grande partita, bloccando una miriade di conclusioni e deviando magistralmente quella potente di Jack Rodwell ad inizio ripresa. La coppia Jonny Evans-Nemanja Vidić ha retto molto bene ed ha annullato il temuto ex Louis Saha. A centrocampo ha giovato, e non poco, il ritorno di Tom Cleverley. I cambi di ritmo e la gestione del pallone sono migliorati nettamente, rispetto alle ultime uscite, ed è stato un peccato che abbia dovuto abbandonare il campo con anticipo. Per fortuna, stando alle prime dichiarazione post-gara di Ferguson, non dovrebbe essere grave. In fase offensiva, invece, Danny Welbeck e Javier Hernández hanno creato molti pericoli e dato vita a belle azioni offensive. Il messicano è andato anche a segno, timbrando il suo terzo goal in tre match nella città di Liverpool. In definitiva, la prestazione di oggi può farci sorridere a metà per il risultato e per la gestione quadrata dell’incontro. Il sorriso non può essere pieno, però, perché non siamo ancora al meglio della forma e dobbiamo migliorare diversi aspetti del nostro gioco attuale. Il prossimo appuntamento è per Mercoledì 2 Novembre alle 20.45, quando difronte avremo l’Oţelul Galaţi. Il prossimo appuntamento per la Premier League, invece, è per Sabato 5 Novembre contro il Sunderland.