Nemanja Vidić sostiene che questo sia il periodo migliore per trovare la giusta condizione fisica, sottolineando l’importanza del poter giocare diverse gare a distanza ravvicinata e senza gli impegni delle rispettive nazionali. Lo stesso capitano dello United, però, ammette anche che è un periodo difficile dal punto di vista psicologico perché non ci si possono concedere distrazioni.
“Spesso giocheremo il Mercoledì e poi il Sabato, ancora Mercoledì e ancora Sabato,” ha dichiarato il capitano dei Red Devils ad Inside United, riferendosi al periodo natalizio. “Questo può aiutare a trovare il giusto ritmo per la seconda parte di stagione, sperimentando sempre formazioni diverse e dando spazio a diversi elementi della rosa.”
“A livello fisico, viene più facile affrontare questo periodo perché non devi viaggiare per giocare con la tua nazionale. Quando disputi un match internazionale, poi hai solo due giorni di tempo per tornare a Manchester e prepararti per il match successivo. Ora, fino a Febbraio, tutti i giocatori potranno concentrarsi insieme solo ed esclusivamente sul Manchester United.”
“Poi si può lavorare tutti insieme su diversi aspetti e mettere a fuoco i propri obbietti da raggiungere al termine della stagione. Tradizionalmente, tendiamo a far sempre bene durante la fase invernale e a migliorarci. Speriamo di poter fare lo stesso quest’anno.”
Il difensore serbo è approdato all’Old Trafford nel Gennaio 2006 dallo Spartak Moscow, quando il campionato russo vive un lungo periodo di pausa, e ciò ha reso difficile il suo ambientamento nei periodi iniziali.
“Dicembre e Gennaio possono essere mesi difficili da affrontare, non solo fisicamente, ma anche mentalmente,” ha aggiunto Vidić. “Quando si giocano tante partite in un solo anno, senza interruzione, diventa molto difficile mantenere una condizione fisica e mentale adeguata. C’è sempre la pressione, soprattutto in un club come lo United, di dover vincere una partita e poi un’altra, un’altra ancora e via dicendo.”
“Se lo fai per un anno intero senza alcun riposo, senza poter isolare la propria mente dal calcio e farla concentrare sul resto, diventa molto più difficile. Ma, dopo un po’ di tempo, ci fai l’abitudine perché sai cosa aspettarti e lo affronti nella maniera migliore.”
Marco Antonucci