Ryan Giggs, in un’intervista concessa a United Review, racconta le proprie sensazioni sulla corsa al titolo e rivela che un’eventuale successo avrebbe un grande valore per lui. La leggenda gallese ricorda tutte le difficoltà avuta dal Manchester United in questa stagione, fra infortuni e perdita di giocatori importanti, e sottolinea come i giocatori più giovani abbiano fatto la loro parte.
Con sei partite ancora da giocare, la squadra è abbastanza in forma da affrontare lo sprint finale per il titolo?
“Assolutamente, sì. Abbiamo tanti giocatori in forma e la squadra è quasi al completo in questo momento, in modo tale che il manager possa far un po’ di turn-over e tenere tutti i giocatori in forma. In tal senso, non abbiamo avuto molta fortuna in questa stagione. Abbiamo subito tanti infortuni, perdendo anche dei giocatori fondamentali come Darren Fletcher e Nemanja Vidić, e fino a Gennaio non avevamo ancora Paul Scholes in rosa. Bisogna dare merito ai ragazzi che hanno dovuto sostituirli, facendo un grande lavoro e consentendo alla squadra di restare nelle zone di vertice della classifica.”
Se lo United vincerà il titolo, che significato avrà questo ennesimo successo nella tua carriera?
“Enorme. Basta pensare al potere d’acquisto che ha il Manchester City, ai tanti infortuni che abbiamo patito, alla perdita di giocatori come Edwin van der Sar, John O’Shea e Wes Brown. Poi ci siamo affidati ad un portiere molto giovane come David de Gea, che ha subito una marea di critiche nella fase iniziale di stagione, ma che in seguito è riuscito a tirar fuori le proprie qualità in un momento cruciale. Dunque, sarebbe un risultato di enorme valore per noi.”
Il goal che hai segnato allo scadere a Norwich potrebbe rivelarsi importante?
“Basta pensare a come hanno festeggiato i tifosi quel giorno. Fu un’emozione unica, una gioia indescrivibile. È stata una vittoria importante e che ha dato grande fiducia a tutta la squadra, così come ai tifosi. C’è bisogno di momenti come quello, se si vuole vincere il campionato: momenti così rafforzano la propria fede e ti fanno acquisire ulteriore fiducia. Basta pensare anche al goal di Federico Macheda all’Aston Villa, qualche anno fa. Chissà… Quella vittoria a Norwich, magari, sarà una di quelle a cui ripenserai dopo la fine della stagione e la ricorderai come fondamentale.”
Recentemente si è parlato molto di quanto possano influire i giochi psicologici sulla corsa al titolo. I giocatori ne risentono davvero?
“Non hanno effetto su di me. Mi concentro soltanto sul campo da gioco e sulle mie performance. Non penso a ciò che dicono gli altri giocatori o gli altri manager. Penso che queste situazioni piacciano solo alla stampa, che ama alzare polveroni in queste fasi della stagione. Tutto ciò fa parte della corsa al titolo, bisogna abituarsi e non lasciarsi mai influenzare da ciò che si sente e che si legge in giro.”
Che differenza c’è fra l’inseguire e l’essere in testa?
“A questo punto della stagione, l’unica cosa che conta è trovare lo slancio giusto per affrontare al meglio il rush finale. Bisogna trovare la forma giusta e raccogliere più risultati positivi possibile. Una vittoria ti dà sempre grande entusiasmo, il quale è fondamentale per trovare anche fiducia nelle proprie capacità. Penso che in questo momento ci stia riuscendo. Poi, ovviamente, l’essere davanti in classifica ci dà un vantaggio considerevole.”
Marco Antonucci