Secondo il quotidiano italiano La Gazzetta dello Sport, il Manchester United ha accettato l’offerta di 5 milioni di £ da parte della Fiorentina ed ha autorizzato il giocatore a viaggiare verso Firenze per effettuare le visite mediche. Il “sì” da parte di Sir Alex Ferguson sarebbe arrivato ieri in tarda serata e Dimitar Berbatov è pronto a salutare l’Old Trafford.
Dopo quattro anni, dunque, sembra ormai giunta ai titoli di coda l’avventura del centravanti bulgaro nello United. Un acquisto molto discusso e chiacchierato, soprattutto per la cifra (circa 40 milioni di £) che sborsò all’epoca il club per battere la concorrenza del Manchester City e assicurarsi quello che era uno dei prezzi pregiati del calciomercato, ma che non ha mai convinto nelle sue quattro stagioni nei Red Devils.
Dopo un buon avvio nei primi mesi dell’annata 2008/2009, si è successivamente smarrito nella fasi calde (sbagliando uno dei rigori cruciali nella semifinale di FA Cup contro l’Everton e deludendo in finale di UEFA Champions League). Nella stagione 2009/2010 è stato messo in ombra dal grande stato di forma di Wayne Rooney, senza riuscire ad incidere nelle (poche) occasioni avute senza la presenza del fuoriclasse inglese.
Nel 2010/2011, però, ha vissuto la sua stagione di grazia: titolo di capocannoniere in Premier League, tripletta ai rivali storici del Liverpool, cinquina al Blackburn in una sola gara e diverse prove decisive. Ma anche nella sua miglior stagione fallisce un appuntamento importante: nella semifinale di FA Cup contro il Manchester City sbaglia due occasioni da goal incredibili. Questi due errori, oltre che a provocare l’eliminazione, sono costati molto cari al bulgaro. Da lì in poi, Sir Alex Ferguson non lo ha più considerato come una prima scelta e non lo ha neanche convocato nella successiva finale di UEFA Champions League contro il Barcelona.
Nella passata stagione ha giocato con il conta goccie, segnando comunque un buon numero di reti nel periodo natalizio. Prima dell’arrivo di Robin van Persie, si era addirittura ipotizzato di un suo possibile reintegro fra i piani del manager dello United, ma adesso il suo addio sembra davvero certo. Un talento cristallino, ma spesso sottovalutato e, forse, non sfruttato sempre a dovere dallo stesso giocatore.
Marco Antonucci