Sir Bobby Charlton racconta le incredibili emozioni che provò nella lontana notte del 29 Maggio 1968, quando il Manchester United divenne per la prima volta Campione d’Europa dopo aver battuto il Benfica del grande Eusébio.
Ecco un estratto della sua autobiografa, My Manchester United Years, pubblicato quest’oggi sul sito ufficiale del club.
“La mia preoccupazione principale riguardava Sir Matt Busby. Era in età avanzata e quella gara rappresentava senza dubbio l’apice della sua vita calcistica. Per giorni ci ricordò il significato che aveva quella gara, dell’eredità raccolta dopo la tragedia di Monaco di Baviera e che i suoi ragazzi erano morti nell’inseguire quel trofeo. Così, in molti pensavamo che quella doveva essere la sua serata e, naturalmente, noi tutti volevamo festeggiare con lui alla fine del match.”
“Quando sono arrivato vicino al Vecchio, c’erano tantissime persone attorno a lui, tra cui alcuni tifosi, che volevano abbracciarlo. Anche se ero stanchissimo, ho iniziato a spostarli dicendogli: “fate largo, dategli un po’ di spazio!”. In seguito, ho pensato che forse sono stato un po’ rude perché i tifosi volevano soltanto esprimere la loro gioia, ma ero preoccupato da come veniva sballottato in giro. Alla fine, sono arrivati i suoi giocatori e lo hanno abbracciato calorosamente.”
“Ad essere onesto, non posso descrivervi esattamente le sensazioni che provai in quel momento. Significa davvero molto poterlo abbracciare per chi, come me e Bill Foulkes, Nobby Stiles e Shay Brennan, lavorava con lui da tanto tempo. Soprattutto per me e Bill perché ci trovavamo sul luogo del disastro del 1958 sotto la neve, vedendo la nostra squadra e i nostri amici distrutti.”
“Sentivamo che qualcosa che aveva dominato la nostra vita per tanto tempo fosse finito. Mi diressi verso gli spogliatoi e buttai giù due bottiglie di birra…”
Marco Antonucci