Wilfried Zaha, entrando al 62′ minuto di gioco del match di ieri, ha compiuto il proprio debutto con la maglia del Manchester United e, nonostante il risultato finale non abbia sorriso ai Red Devils, per il giovane talento inglese si è trattato comunque di un momento speciale.
Ecco l’intervista che Zaha ha rilasciato a MUTV al termine dell’incontro:
Com’è stato per te indossare la maglia del Manchester United per la prima volta?
“È stata un’emozione davvero incredibile giocare con gente del calibro di Rio [Ferdinand], Ryan Giggs, Anderson… Sapere di essere in campo insieme a loro è stato fantastico per me.”
Per chi, come noi, ha assistito al match da fuori faceva molto caldo. Lo si sentiva anche in campo?
“L’umidità era pazzesca, ma siamo riusciti ad alzare un po’ il nostro ritmo nella parte finale di gara. Ciò farà bene anche alla nostra forma fisica quando torneremo in Inghilterra.”
Quindi, pensi che questi match siano l’ideale per ottenere la forma migliore?
“Sì, assolutamente. Ci stiamo allenando duramente in questa fase pre-stagionale, ma una gara come questa era esattamente ciò che ci serviva. Giocare 90 minuti in questa condizioni ti aiuta perché non c’è bisogno di correre per sudare. La nostra forma fisica ne beneficerà molto.”
Sei andato vicinissimo a segnare al tuo debutto. Immagino che ti è dispiaciuto non trovare il goal per così poco…
“Ho abbassato lo sguardo ed ho cercato di colpire la palla perfettamente. Sarebbe stata una storia diversa se il tiro fosse finito dentro. Sono contento di aver potuto giocare e sarebbe stato un grande onore per me segnare un goal, ma non ha importanza ora.”
Adesso volerai insieme alla squadra verso Sydney. Questo Tour è un’esperienza chiave per te?
“Sì, è la prima volta che partecipo ad un tour come questo. Non sono ancora abituato a questo tipo di preparazione. Vedere così tanti tifosi che assistono ad una gara pre-stagionale è una novità per me, ma non vedo l’ora di giocare anche le altre partite. Sto cercando di lavorare duro e di fare del mio meglio per entrare in forma.”
Marco Antonucci