Un interessante articolo pubblicato ieri dal Daily Mail fa il quadro della situazione attuale del Manchester United, ricostruendola anche grazie ad una fonte all’interno del club, rintracciata dallo stesso quotidiano britannico, la quale ha sottolineato alcuni buchi lasciati da Sir Alex Ferguson dopo il suo addio e sollevando Moyes da alcune delle colpe attribuitegli.
L’articolo è stato scritto da Matt Lawton, ecco la traduzione integrale:
Quando David Moyes ha assunto l’incarico di manager del Manchester United, René Meulensteen – uno degli assistenti dell’allenatore della prima squadra fino alla scorsa stagione – gli disse che si era trasferito da uno yacht attaccato al pontile ad una nave da crociera. Ora la nave sembra diretta verso degli scogli, con l’ex manager dell’Everton che lotta per evitare un chiaro pericolo.
Una squadra che ha vinto il titolo passeggiando soltanto nella scorsa stagione sembra essere diventata improvvisamente incapace di tenere il passo delle proprie rivali e gran parte delle colpe vengono attribuite a Moyes. The Chosen One (tradotto: Il Prescelto) è diventato The Castened One (Il Castigato) da quando ha lasciato il suo relativamente comodo posto a Goodison Park, sostiruendo l’apparentemente insostituibile Sir Alex Ferguson.
Il disappunto dei giocatori dopo l’eliminazione dalla FA Cup contro lo Swansea City
Sportsmail ha passato la scorsa settimana a parlare con delle figure chiave di questo dramma, cercando di stabilire esattamente cosa è andato storto nello United, il club che ha dominato totalmente il calcio inglese nell’era della Premier League. Come si è arrivati al punto di non essere troppo sorpresi per la sconfitta di Sabato scorso contro lo Swansea [in FA Cup]?
Ne emerge il quadro di uno spogliatoio diviso, una squadra fatta da alcuni veterani che, dopo il ritiro del vecchio manager, sembrano aver anticipato il proprio declino e da alcuni giocatori che sembrano non aver gradito l’apparente indulgenza di Moyes nei confronti di Rooney.
Il club si è sempre contraddistinto per la propria forza di volontà e per il suo grande spirito di non darsi mai per vinto. Questo spirito, però, ora sembra essere sparito. La patetica reazione dello United dopo il goal subito da Emmanuel Adebayor, nel match dell’1 Gennaio contro il Tottenham, ne è una dimostrazione.
René Meulensteen, andato via dopo che Moyes gli aveva offerto il ruolo di vice-allenatore
Ma, fra tutte le insinuazioni e i pettegolezzi che hanno travolto l’Old Trafford, alcune accuse rivolte a Moyes sono semplicemente sbagliate. Lui non ha spedito via tutto lo staff tecnico di Ferguson, una volta arrivato a Carrington. Si è seduto ad un tavolo ed ha parlato con ogni membro del precedente staff, anche più di una volta, ed ha offerto a Meulensteen il ruolo di vice allenatore, appartenuto a Mike Phelan nei cinque anni precedenti. In sostanza, ha offerto all’olandese una promozione.
Ma a Meulensteen non piaceva l’idea di essere il braccio destro di Moyes, come lo è stato in precedenza Phelan per Ferguson, ed ha deciso di portare avanti altrove le proprie ambizioni di diventare manager. Anche se Ferguson, nella sua recente autobiografia, ha dichiarato che, fra tutti i suoi assistenti, soltanto Steve McClaren era davvero tagliato per fare l’allenatore.
Moyes ha voluto portare con sé diversi dei suoi collaboratori, ma ha nominato Steve Round come suo Numero 2 soltanto dopo la rinuncia di Meulensteen (ora in carica al Fulham). Questo per invitare chi pensa che – come hanno detto alcuni in settimana – il nuovo manager “ha distrutto la famiglia” a valutare la situazione tenendo conto del reale corso degli eventi. Ci sono, tuttavia, profonde preoccupazioni all’interno dello spogliatoio, alcune delle quali Moyes potrebbe essere stato anche in grado di riconoscere.
Rio Ferdinand e Nemanja Vidić non sono più la prima scelta come coppia di centrali
La maggior parte dei calciatori è abituata ad adattarsi a questo tipo di situazioni. Cambiano spesso club e, quindi, spesso anche manager. Moyes, però, ha ereditato una squadra composta da gente che gioca insieme da molto tempo, in un ambiente particolarmente stabile. Dei 31 giocatori della prima squadra, 4 sono nel club da più di tre anni e ben 14 da più di cinque.
L’addio di Ferguson non è stata visto da alcuni soltanto come la fine di un’era, ma anche come la fine della propria carriera e, di riflesso, il livello delle proprie prestazioni è calato notevolmente. Come ci ha riferito una fonte veterana, è visibile come il pensionamento di Ferguson abbia influenzato l’andamento di diversi giocatori.
Chiaramente, alcuni dei giocatori più anziani non sono più forti come lo erano prima. Rio Ferdinand e Nemanja Vidić non sono più in grado di comandare l’area di rigore come facevano una volta e l’uscita di scena di Ferguson sembra aver accelerato il loro declino. Ferdinand, 35 anni, ha aumentato ancora di più la pressione addosso a Moyes nel mese scorso, lamentandosi della sua presunta abitudine nell’annunciare la formazione soltanto all’ultimo minuto.
L’accusa di Rio Ferdinand nei confronti di David Moyes
Ferdinand si lamentava del fatto che lo avesse fatto “impazzire”, dicendo: “Si spendono un sacco di energie nervose chiedendosi: ‘Io gioco?’ o ‘Non gioco?’ e si creano soltanto altri pensieri nella tua testa”. Non avrebbe mai sfidato in questo modo l’autorità di Ferguson. Quando Ferdinand era ancora una figura chiave nel gioco dello United, Ferguson gli avrebbe detto con largo anticipo che lo avrebbe voluto in forma per una gara in particolare.
Se il derby di Manchester era a due settimane di distanza, Ferguson avrebbe già fatto sapere a Ferdinand che rientrava nei suoi piani. In questo modo, l’ex capitano dell’Inghilterra avrebbe avuto modo di gestire meglio i suoi problemi con degli infortuni cronici e di preparare per il match il suo corpo un po’ scricchiolante.
L’idea che Moyes tenga sulle spine i giocatori fino a due ore prima della partita non è, però, corretta. La maggior parte delle volte, infatti, fa già sapere il giorno prima quali giocatori ha intenzione di schierare. Forse, Ferdinand è un po’ arrabbiato per il fatto che non sembra rientrare nei piani di Moyes per i big match, visto che ritiene che Phil Jones e Chris Smalling abbiano il potenziale per diventare la miglior coppia di centrali difensivi della Premier League.
L’ammirazione di David Moyes per Wayne Rooney non è piaciuta a tutti
Un altro giocatore che fa parte dei piani del suo manager è Rooney, anche se sicuramente il Chelsea di José Mourinho si farà nuovamente avanti per acquistarlo, offrendo in questa occasione un posto in Champions League che potrebbe non essere disponibile all’Old Trafford nella prossima stagione.
Alcuni giocatori pensano che Moyes abbia esagerato nell’elogiare Rooney all’inizio di questa stagione. Moyes potrebbe sostenere che aveva bisogno di offrirgli la sua attenzione, dopo che Ferguson aveva detto che l’attaccante inglese voleva andar via. Nella mente di alcuni giocatori, però, l’idea di Ferguson di isolare Rooney era più che giustificata, viste le tante volte in cui era stato costretto a richiamarlo nelle precedenti stagioni.
Nella sua autobiografia, ha confermato che un’azione disciplinare è stata intrapresa nei suoi confronti nel 2011, dopo che lui e due suoi compagni di squadra si sono presentati all’allenamento in pessime condizioni, avendo trascorso la notte fuori. Ferguson ha anche scritto di aver lottato per far restare Rooney in condizioni ottimali e ha confermato che aveva chiesto di andarsene in estate – come fatto nel 2010, quando aveva messo pubblicamente in discussione le ambizioni del club.
Il cambiamento di atteggiamento, fra i due manager, nei confronti di Rooney non è stato accettato facilmente da tutti i giocatori dello United. Alcuni credono che la decisione di Ferguson di usare il pugno di ferro con lui sia stato l’approccio corretto. Altri, invece, hanno risentito della particolare attenzione riservata a Rooney.
Il buon rapporto fra Robin van Persie e David Moyes
Alcune fonti sostengono che Robin van Persie si sia sentito particolarmente offeso. I veterani all’interno del club negano questa voce, insistendo che il legame fra van Persie e il manager sia forte. Tuttavia, l’attaccante olandese pare sia rimasto abbastanza sorpreso dal vedere andar via Ferguson dopo soltanto un anno dal suo arrivo dall’Arsenal.
“Non c’è mai stato nemmeno uno sguardo fuori posto fra David e Robin”, ha dichiarato la fonte. Il risentimento di questo atteggiamento nei confronti di Rooney, invece, è stato da parte dei giocatori che pensavano di poter beneficiare dal vuoto che avrebbe lasciato la sua partenza. Il più grande problema e la paura che ha, invece, van Persie è quella che l’infortunio alla coscia destra possa tenerlo fuori per altre sei settimane.
Il difficile impatto di Marouane Fellaini nel suo nuovo club
Moyes sa che ci sono diversi vuoti da colmare nella propria rosa, non ultimo quello a centrocampo – dove non ci sono seri rivali per un 40enne come Ryan Giggs, dei gravi problemi che ha ereditato dal precedente gestione, messi in evidenza anche del flop di Marouane Fellaini.
In questo momento, però, la carenza principale della squadra agli occhi dello staff tecnico è la mancanza di creatività nei pressi dell’area di rigore e, con l’assenza di Rooney, potrebbe emergere ancora di più l’incapacità dello United di colpire i propri avversari. Nella recente sconfitta contro il Tottenham, hanno tirato verso la porta il triplo delle volte di quanto fatto dai propri avversari, ma senza riuscire a segnare più di un goal. Gli Spurs, invece, sono andati a segno due volte.
Con i propri obiettivi di mercato non disponibili in questa finestra di mercato, i dirigenti dello United si stanno preparando per una seconda parte di stagione altrettanto difficile come la prima. Dando un messaggio agghiacciante ai tifosi dello United, una nostra fonte ha ammesso che potrebbe essere addirittura peggiore della prima.
La vicinanza di Sir Alex Ferguson a David Moyes
Con tutte le critiche che possono essere rivolte a Moyes, non può certamente essere attaccato per mancanza di impegno e di professionalità. Dal momento in cui ha iniziato a lavorare, l’1 Luglio dello scorso anno, ha avuto soltanto due giorni di riposo. Sta lavorando instancabilmente per rilanciare una squadra divisa e demoralizzata.
Non è facile restare tranquilli sapendo che i tifosi darebbero qualsiasi cosa per rivedere Ferguson nuovamente in carica, ma l’ex manager sta cercando di mettere a disposizione di Moyes la propria esperienza. I due si incontrano regolarmente; a volte, parlano anche due volte in una settimana e, altre volte, possono anche passare bene tre settimane senza che si incontrino.
Le fonti che lo conoscono bene, dicono che Moyes pensava che non sarebbe stato affatto facile il suo lavoro, se il suo predecessore si fosse preso una vacanza prolungata a New York. Moyes vede come positiva la presenza di Ferguson. Lo stesso, però, non si può dire di alcuni giocatori.
Alcuni giocatori sono dalla parte di Moyes e alcuni giocatori più anziani confermano che le sue sessioni d’allenamento sono eccellenti. Alcuni, però, non sono così desiderosi di lavorare a lungo con lui. C’è bisogno di lasciarli andare. Il manager scozzese cercherà di cedere diversi giocatori e di acquistarne di nuovo nella prossima estate. Fino ad allora, Moyes dovrà continuare a lavorare con quello che ha ora in mano, continuando a guidare una nave da crociera attraverso a delle acque molto agitate.
Marco Antonucci