Inigo Turner, designer adidas e grande tifoso del Manchester United, racconta come è stata realizzata la nuova divisa da gioco per il club e a quali divise del passato si è ispirato.
Intervistato da ManUtd.com, Turner ha risposto alle seguente domande.
Quante persone sono state coinvolte nella progettazione, nello sviluppo e nella realizzazione della divisa?
“Non molte. In termini di quantità, solitamente qui lavoriamo solo io, come designer, e il mio superiore e condividiamo i nostri lavori con le varie squadre. Abbiamo intorno otto designer, i nostri colleghi del marketing e il nostro responsabile. Lo sviluppo avviene attraverso i ragazzi che realmente fanno prendere vita alla maglia alla fine. Ovviamente, lavoriamo anche insieme al reparto addetto alla comunicazione perché loro producono il materiale che vedete nei video e sulla carta stampata.”
Perché avete scelto un look classico?
“Abbiamo ricevuto un paio di indicazioni e poi ne abbiamo discusso internamente e abbiamo visto quale si adattava meglio alla storia che volevamo raccontare. Siamo molto fiduciosi sul fatto che la storia fra i due partner sia ripresa e che stia seguendo la giusta direzione e ci sentiamo a nostro agio. Abbiamo pensato che la prima maglia dovesse celebrare questo ritorno, quindi era necessario doverla fare rossa, con un colletto a V iconico e che dovesse sembrare una vera maglia adidas del Manchester United e, ovviamente, con le tre strisce bianche. Credo sia stata una scelta chiaramente vincente. Non è stato così difficile nella prima stagione perché abbiamo dovuto aspettare molto tempo e abbiamo voluto celebrare l’aspetto che ci vede tornare insieme.”
Avete utilizzato un certo tipo di rosso?
“Si chiama “rosso vero”. Era fondamentale usare il rosso corretto. Il club ha un archivio di maglie, che hanno tutte un rosso abbastanza simile fra loro, quindi abbiamo voluto che lo United avesse un colore similare a quello utilizzato in questi periodi e che fosse simile anche a quello utilizzato in passato. Poi ho controllato l’attuale rosso e l’ho confrontato con quello che avevamo nelle vecchie divise adidas. Non sono in realtà così diversi, quindi ne abbiamo scelto uno che si adatta ad entrambi. È un rosso unico e speriamo che possa piacere ai tifosi.”
Quali sono i piani futuri riguardare le divise da trasferta?
“I colori non sono impostati in modo definitivo e potrebbero esserci maggiori cambiamenti rispetto alla divisa home. Quelle da trasferta sono sempre una tipologia di divise in cui proviamo cose nuove e di solito nascono discussioni importanti con il club. C’è più di un processo. Ad esempio, il design adidas nei primi anni ’90 prevedeva dei colori con un effetto pentola, che puoi amare o odiare, ma sono diventati molto iconici ora.”
Dicci qualche segreto sulla nuova divisa…
“Le strisce della divisa blu da trasferta, utilizzata fra il 1990 e il 1992, è stato un elemento chiave che abbiamo voluto includere in questa maglia. Sulla divisa home abbiamo voluto includere quel tipo di design e la “M” disegnata sul fondo della maglia ci ricorda tutti la vittoria in casa dell’Arsenal per 6-2 e il successo nella finale di Rumbelows Cup, e questo ci ha ispirato. Volevamo trarre spunto da vecchie maglie e mostrare che avevamo guardato al passato e immaginato una versione moderna di quella maglia. La maglia del 1982, invece, l’aspetto generale della maglia con il colletto a V, con dei ricami rossi e neri e il risvolto bianco. La cintura più sottile è un piccolo richiamo alla divisa degli anni ’90, ma c’è un dettaglio extra che i tifosi noteranno, non a prima vista, ma in seguito.”
C’è qualcosa di diverso sulla parte posteriore della maglia?
“Abbiamo utilizzato un font specifico per lo United [riguardo il nome e il numero], il quale si ispira a quello indossato nel 1982. Ovviamente, in Premier League lo United indosserà la numerazione prevista dalla Premier League, ma questo font è più per le competizioni europee. Abbiamo lavorato insieme al club e ha apprezzato molto l’intero pacchetto e tutto ciò che abbiamo progettato per la maglia. L’aspetto generale della divisa si ispira a quella del 1982 e l’abbiamo ri-disegnata, immaginandola nuovamente. Ci siamo ispirati a quella, ma abbiamo creato qualcosa di rilevante e moderno.”
Marco Antonucci