Fuori dalla corsa al titolo, qualificazione per la prossima UEFA Champions League a rischio ed eliminati in UEFA Europa League dagli odiati rivali del Liverpool. Il mese di Marzo non poteva andar peggio per il Manchester United, che in due stagioni sotto la gestione di Louis van Gaal non solo non ha ancora trovato un gioco convincente, ma ha anche, se possibile, diminuito la qualità della propria rosa cedendo giocatori di valore e puntando su elementi probabilmente non all’altezza delle nostre aspettative. Ma questa stagione ci lascia anche un filo di speranza per il futuro.
Un disastro, o quasi. Quasi perché la corsa alla Emirates FA Cup, grazie ad un goal nel finale della sfida con il West Ham United, resta ancora viva, anche se passerà da una sfida molto delicata come quella di Upton Park nel replay dei quarti di finale. Quasi soprattutto perché questa stagione ci ha lasciato un punto dal quale ripartire: i nostri giovani talenti.
Gli insuccessi di questa annata sono indubbiamente figli di una gestione, quella di van Gaal, troppo incentrata su tattiche e prese di posizione personali, che hanno allontanato giocatori che, a confronto di quelli attualmente in rosa, avrebbero potuto sicuramente dare qualcosa in più.
Basti pensare agli addii dei vari Robin van Persie, Nani, Javier Hernández, Rafael da Silva, Jonny Evans e di Ángel Di María – anche se quest’ultimo è andato via per volontà propria – che avrebbero certamente potuto aiutare più la squadra di tanti altri giocatori rimasti in rosa o arrivati la scorsa estate.
Ciò è avvenuto, secondo il mio personalissimo parere, per via di un gioco troppo statico e che limita le qualità individuali di ciascun giocatore, che crea soprattutto problemi ai giocatori offensivi che si sono spesso ritrovati i palloni contati. Tiriamo davvero poco in porta e, di conseguenza, si segnano pochi goal. E questo l’anno scorso non avveniva di certo per colpa di van Persie o di James Wilson, come non avviene (soltanto) per colpa di chi attualmente gioca in attacco, ma di una trama di gioco che sembra una canzone che ripropone continuamente le stesse note.
L’imprevedibilità è la prima arma per rompere gli schemi avversari; tolta quella, a quel punto, ti puoi solo affidare a tre elementi che non sempre possono farti compagnia: la fortuna o una positiva casualità degli eventi (chiamatela come più vi piace), gli errori degli avversari e la magia dei singoli. Davvero troppo poco se ti chiami Manchester United ed hai investito, nel giro di due stagioni, oltre 250 milioni di £.
In tanti anni di tifo del Manchester United, non avevo mai visto i tifosi fischiare il proprio manager o addirittura fischiare la squadra al termine di una partita o già alla fine del primo tempo. Già questo è un segno di malessere profondo da parte di una tifoseria disorientata dalle manovre di un allenatore poco in sintonia con l’ambiente.
Difficile andare avanti in queste condizioni anche nella prossima stagione. Sarebbe auspicabile un cambio di panchina: che sia Ryan Giggs o José Mourinho il prossimo manager poco importa; qualcosa dovrebbe muoversi perché in due stagioni abbiamo visto la nostra squadra affondare a qualsiasi latitudine, perdendo occasioni d’oro e raccogliendo figure che faticheremo a dimenticare: la già citata eliminazione con il Liverpool in Europa, le sconfitte casalinghe contro squadre come il Norwich City e il Southampton, l’eliminazione alla fase a gironi della UEFA Champions League, le inaspettate eliminazioni in Capital One Cup e i tanti (noiosi) 0-0 che hanno segnato una stagione piuttosto snervante.
Parlando a livello personale, è stato davvero un duro colpo l’eliminazione subita dai Reds. Ha fatto male perché, oltre ad essere stata un’eliminazione pienamente meritata, è capitata contro uno dei Liverpool meno forti che io abbia mai visto, con una rosa addirittura inferiore, se possibile, alla nostra. Poteva essere un punto di svolta per l’intera stagione questa doppia sfida, ma siamo caduti nuovamente in un buio profondo, fatto di sconforto e di rabbia.
Credo che questo sia senza dubbio il punto più basso della storia recente del Manchester United e per i tifosi della mia generazione. Ma non è tutto da buttare.
Infatti, in uno scenario apocalittico, di buono c’è che sono emersi dei giovani che potrebbero aiutare lo United a rinascere nelle prossime stagioni. Mi riferisco ad Anthony Martial, arrivato fra lo scetticismo generale (e del sottoscritto) dal Monaco a Settembre, e ai vari giovani che van Gaal ha fatto esordire, fra cui Cameron Borthwick-Jackson e Marcus Rashford.
Così come ci si augura che un altro punto fermo sia David de Gea. Rimasto a Manchester per miracolo, per via di un’e-mail arrivata in ritardo di appena due minuti, il suo mancato approdo al Real Madrid ha permesso allo United di poter contare su quello che è indiscutibilmente il miglior portiere della Premier League e, forse, anche del Mondo. Ma la prossima estate potrebbe aprirsi una nuova telenovela di mercato, anche se in questo caso gli spagnoli non potranno far leva sul rischio da parte dello United di perdere a parametro zero il giocatore, visto il rinnovo contrattuale del numero 1 dei Red Devils.
Da loro e dai pochi fuoriclasse attualmente in rosa dovrà ripartire il nuovo corso del Manchester United che si spera possa avvenire già nella prossima stagione, magari sotto la guida di un tecnico che saprà incarnare il vero spirito del club. Cosa che, purtroppo, non è riuscita a fare Louis van Gaal. Difficile, però, capire quali siano le reali intenzioni della dirigenza, che è apparsa piuttosto immobile di fronte ad una situazione che si è aggravata con il passare delle settimane.
Il mio auspicio è che si prenda una decisione drastica e che ci si avvii verso un cambiamento forzato perché l’attuale strada intrapresa con l’olandese sembra condurre ad un vicolo cieco.
Infine, volevo scusarmi con gli utenti per la poca attività sulla pagina e sul sito degli ultimi tempi, dovuta ad una serie di motivi personali che mi hanno, di fatto, impedito di scrivere e di pubblicare video e foto sulla squadra. Rimedieremo presto e recupereremo tutto il materiale non pubblicato, specie per quello che riguarda gli highlights. Un abbraccio. Teniamo duro.
C’mon Manchester United!
Marco Antonucci