Il fascino per il Manchester United, la voglia di mettersi in gioco e di vincere anche in Inghilterra, la totale ammirazione per i tifosi Red Devils, la determinazione nel voler restare al top anche intorno ai 35 anni… Zlatan Ibrahimović ha ripercorso – con il suo solito linguaggio tagliente, ma pieno di belle emozioni e di belle parole – la sua splendida avventura all’Old Trafford.
Il fuoriclasse svedese ha trascorso un anno e mezzo allo United, rendendosi protagonista assoluto nella stagione 2016/2017, dove – oltre a realizzare ben 28 goal – ha contribuito alla conquista di trofei importanti come la EFL Cup e la UEFA Europa League, oltre che di un FA Community Shield vinto, come nel caso della già citata EFL Cup, grazie ad un suo goal-vittoria al Wembley Stadium.
Un amore breve, ma intenso quello fra i tifosi del Manchester United e Zlatan Ibrahimović, il quale ha scritto di proprio pugno un lungo articolo sul sito ufficiale del club per ripercorrere un’annata che ricorda con grande gioia, sia dal punto di vista professionale che umano.
Di seguito, la traduzione integrale del suo post:
“Non sono sempre stato sicuro di voler giocare in Inghilterra, ma quando ho preso la decisione di farlo, avevo ben chiaro in mente che c’era soltanto una squadra per la quale avrei giocato.
Lo United.
Questa è la squadra con cui voglio brillare. Questa è la squadra che fa per me.
Naturalmente, mi ero sempre tenuto informato sullo United. Chi non conosce lo United non ha mai sentito parlare di calcio. Tutti quelli che conoscono il calcio sanno cosa sia lo United. Ovviamente, ricordo quando lo vedevo. Ricordo il 1999, contro il Bayern München, quella pazza finale di Champions League. Ricordo Teddy Sheringham che entrò [dalla panchina] e segnò, [Ole Gunnar] Solskjær segnò [il goal-vittoria un minuto dopo], e passarono dall’aver ormai perso a vincere un trofeo nel giro di pochi minuti. Ovviamente, ci fu altro oltre il 1999.
Ho sempre avuto una visione positiva dello United. Ricordo ondate e ondate di successi, [Sir Alex] Ferguson ha dominato la Premier League.
E sempre indossando queste maglie rosse…
Mi sono detto: mi starebbe bene quella maglia perché non sarebbe troppo pesante per me.
Prima dello United, ho giocato per diverse grandi squadre, dove si avverte molta pressione. Devi rendere, devi raggiungere dei risultati o arriverà qualcun altro a fare il tuo lavoro.
Ma ciò mi piace. Mi sento a mio agio in queste situazioni. Mi piace e mi fa sentire affamato sapere di dover rendere, di dovermi preparare e di dovermi allenare per essere pronto.
Devi pensare all’intero pacchetto, non soltanto a una cosa che porta ad un’altra. Se ti concentri soltanto su una cosa, poi non riesci nelle altre cose; si tratta di prendersi l’intero pacchetto e mi diverte molto perché ciò mi fa sentire al top. Quando hai successo in queste circostanze, la sensazione è ancora più bella.
È stata una grande cosa andare allo United e, quando sono arrivato nel club, ho cercato di avere subito un impatto. Ciò è sempre importante perché [in club simili] si arriva con molta voglia, molta fame, ma nel mio caso anche con molte aspettative e con grande pressione.
Mi esalto in queste situazioni perché è così che mi piace.
Ricordo la mia prima partita per lo United.
Abbiamo disputato un’amichevole contro il Galatasaray, in Svezia.
Ok, siete nel mio paese adesso.
Ho giocato la mia prima partita con lo United e, dopo tre minuti, ho segnato.
Anche se si tratta soltanto di un’amichevole, devi fare comunque il tuo. Devi entrare in forma il più presto possibile. Quando arrivi in un grande club come questo, non sai per quanto tempo possono permettersi di essere pazienti nell’aspettare il tuo adattamento. È necessario adattarsi il più velocemente possibile. Questo è quello che ho cercato di fare, ho provato a fare le mie cose, continuando ad adattarmi alla squadra, adattandomi alla filosofia dell’allenatore e del club, e non ho avuto problemi con queste cose perché sono professionale. Mi piace lavorare, seguire le istruzioni, allo stesso tempo mi piace fare le cose che penso; so di essere bravo, e cerco di aiutare la squadra nel miglior modo possibile.
Eppure, tutti parlavano, pensando di sapere tutto.
La mia sfida era, all’età che avevo, di venire in Inghilterra, dove da anni c’era chi diceva che non ero abbastanza bravo [per giocare in Premier League] e altre stronzate simili.
Mi piacciono queste cose perché mi gasano. Mi danno adrenalina. Dopo tre mesi, tutti loro si sono rimangiati le proprie parole. Avevo bisogno di nuovi nemici perché i vecchi sono diventati miei fan!
Oh, i tifosi dello United, a proposito… Sono incredibili. Non lo dico soltanto perché ho giocato con lo United. Lo so perché sono stato nella loro squadra e conosco l’emozione che ti danno. Non ho bisogno di leccargli il culo, ma i tifosi sono stati semplicemente incredibili. Ricordo la mia prima partita in Premier League, a Bournemouth, ho segnato e i tifosi hanno cantato il mio coro per 45 minuti. Dopo 20 minuti, dicevo: Ragazzi, per favore, il mio gioco non è davvero al top in questo momento. Aspettate che arrivi al top, aspettate e vedrete!
Dentro di me, invece, pensavo: cazzo, tutto questo è fantastico!
Hanno davvero apprezzato tutto quello che ho fatto e sono stati riconoscenti. Questo è il miglior riconoscimento che può ottenere un giocatore perché, quando fai qualcosa e ricevi l’apprezzamento dei tifosi, è fantastico. Sono il 50% di tutto ciò che facciamo. Immagina se giocassimo in degli stadi vuoti… Non si avrebbe voglia di giocare. L’Old Trafford è sempre pieno. Sempre. Si sono sempre fatti sentire nelle partite in trasferta, sostenendoci sempre.
Quando hai questo tipo di supporto, riesci a dare di più. Dovevamo ripagarli. Questo è ciò che mi gasava per tutta la stagione, non solo il fatto di voler vincere dei trofei.
Ricordo quando sono sceso in campo a Wembley per la finale di EFL Cup e vedevo maglie dello United ovunque. E il boato… Wow.
Come ho detto prima, ciò ti gasa. Questo è ciò che ti stimola a giocare.
Dunque, quel giorno ho segnato due goal e abbiamo vinto il trofeo.
Ovunque sia andato prima dello United, ho vinto, ed è stato un piacere per me che sia successo anche in Inghilterra. Vincere è nel mio DNA, io ho bisogno di vincere; questa è la mia mentalità. Odio perdere. Non sono un cattivo perdente, ma odio farlo e amo vincere. Dissi che avremmo vinto e abbiamo vinto due grandi trofei. Questo parla da sé.
Tutta la prima stagione allo United è stata fantastica. Lo è stato tutto. Mi sono davvero divertito. La famiglia era felice, tutti erano felici, il club si è preso cura di me e ha reso tutto più facile per me. Dovevo solo presentarmi, indossare le mie scarpe da calcio ed esibirmi.
Quando ero ragazzo, avevo una visione di ciò volevo nella mia vita. Non sai mai cosa accadrà, ma avevo i miei sogni, avevo la mia volontà e la mia vita è diventata ciò che è diventata. Ci sono molte cose che, se le vuoi davvero, puoi ottenerle. Le realizzerai. Dipende tutto da te. Se non ci lavori sopra, non raggiungerai mai il tuo obiettivo. Questa è la mia mentalità. Adoro la pressione perché, come ho detto prima, mi piace affrontare tutto questo perché credo davvero in me stesso. So di potercela fare.
Quando arrivai allo United e dissi che avrei conquistato l’Inghilterra, le persone ridevano di me.
Ma hanno visto che non scherzavo.”
Marco Antonucci