Popolo Red Devils, è stata una stagione difficile – intervellata soltanto da un periodo magico, quanto illusorio, durato circa 3 mesi – e per molti di noi è stata una dura prova di fedeltà, che ha messo in luce chi davvero è legato al Manchester United e chi, invece, era attratto solo dai suoi successi o semplicemente da qualche singolo. E, nell’aprire la campagna iscrizioni per la stagione 2019/2020, voglio dedicare un ringraziamento speciale a voi che avete mostrato amore, vero, per il club, restando praticamente sempre presenti e mostrando quanto possa essere comunque unito un gruppo di tifosi come quello di Red Army Italy.
Penso si possa tranquillamente trascurare ogni tipo di analisi riguardante l’annata 2018/2019 dello United. Ne abbiamo parlato molto, abbiamo discusso – in modo anche animato, ma restando sempre nel limite del rispetto reciproco – tante volte di cosa pare non abbia funzionato in una stagione che ci ha regalato più sconforto che gioie. E, anche volendo riesumare il dibattito, nessuno di noi cambierebbe la propria opinione dopo aver avuto oltre 9 mesi per giungere ad una conclusione.
Probabilmente, molti dei giocatori attualmente in rosa neanche meritano ulteriore attenzione per la loro mancanza di impegno, ancor prima che di risultati, in questa sciagurata avventura. Oggi, dunque, voglio ripartire ponendo al centro la nota sicuramente più lieta di questa ombrosa situazione: i tifosi.
Tifo questo club da oltre 13 anni e una stagione così difficile non l’avevo mai vissuta e, volendo fare un raffronto con altre annate del club in generale, bisognerebbe addirittura tornare a 30 anni fa, ovvero alla stagione 1988/1989, per trovarne una peggiore di quella appena conclusa. Complici anche i successi e l’ottima annata delle rivali più sportivamente odiate, è stato un supplizio arrivare fino a Maggio, assistendo con un bruciante senso di impotenza agli insuccessi dei nostri ragazzi.
Nonostante ciò, questo viaggio che si è appena concluso non è stato comunque né inutile, né terribile come lo sarebbe certamente stato senza la vostra presenza. Poter contare su una larga famiglia di tifosi, alcuni dei quali considero anche amici nella vita quotidiana, mi ha ricordato spesso il motivo per il quale mi sento comunque sempre legato alla squadra: la causa del Manchester United va al di là di ciò che vediamo in campo e soprattutto al di là di chi vediamo in campo. Il Manchester United siamo anche – e soprattutto – noi tifosi, che sosteniamo questi colori e che portiamo avanti i valori ereditati dalle generazioni precedenti a prescindere da ciò che riflette una classifica o l’albo d’oro di una qualsiasi competizione.
Ho fondato – con l’aiuto del mio eccellente staff – Red Army Italy proprio per questo; e dopo 8 anni (a breve ne festeggeremo 6 da club ufficiale) posso dirmi soddisfatto delle persone con le quali ho condiviso e continuo a condividere questa passione. La mia stima nei vostri riguardi è cresciuta molto vedendo come siete rimasti vicini alla squadra, seguendola sempre, nonostante tanti bassi e ben pochi alti.
So quanto è stato difficile sopportare determinate partite e determinati periodi. So a quante cose avete rinunciato per seguire la squadra con costanza, cercando di adattare la vostra passione ai vostri impegni lavorativi, alla vostra vita sociale e alle vostre relazioni. So anche quanto può essere difficile ritrovarsi a seguire fisicamente da soli le partite, perché trovare persone che tifino United nella stessa città – a meno ché non si viva a Napoli, a Roma o in altri grandi centri urbani – è impresa ardua.
Apprezzo molto i vostri sforzi, e spero che l’esistenza di Red Army Italy vi abbia aiutato a condividere meglio i vostri stati d’animo e i vostri pensieri riguardanti la squadra, e che soprattutto vi aiuti a sentirvi parte di una famiglia che non solo è numerosa, ma che è ufficialmente riconosciuta dal Manchester United da quasi 6 anni.
Sono stati anni duri, quelli recenti, ma che ci hanno lasciato diverse certezze: oltre alla presenza dei veri tifosi, ci hanno dato modo di dimostrare che il nostro rapporto con il club non è mai stato figlio della pretesa infantile e superficiale di sentirsi dei vincenti a tutti i costi, di volersi specchiare nei successi dei propri beniamini e della malsana abitudine di anteporre i risultati all’essenza di una squadra.
Abbiamo dimostrato a noi stessi e a tutti che siamo dei Red Devils puri, magari con delle (lecite e rispettabili) opinioni diverse fra noi, e nessuno potrà mai portarci via il merito e il privilegio di esserci legati ad un club per ciò che è, più che per ciò che dà e che potrebbe dare. Nessuno potrà mai più definirci dei Glory Hunters e i successi che vivremo in un futuro – si spera non troppo lontano – saranno ancora più belli e più valorizzati per tutto ciò che stiamo vivendo ora.
Soprattutto, sarà bello condividerli tutti insieme. Nonostane tutto, nonostante tutti.
Mi auguro di ritrovarvi ancora qui per la stagione 2019/2020, carichi e pronti a sostenere la squadra come lo sono io. Non importa in quanti saremo; l’importante è continuare ad esserci. Il tempo ripagherà la nostra fedeltà…
Marco Antonucci