Cristiano Ronaldo, rilasciando la sua prima intervista dopo il suo ritorno al Manchester United, ha raccontato le sensazioni e i motivi che lo hanno portato a questa scelta, riservando parole toccanti a Sir Alex Ferguson…
Intervistato dal canale TV del club, MUTV, Ronaldo ha risposto ad una serie di domande sulla sua nuova avventura con la maglia della squadra che lo ha consacrato come calciatore nella prima parte della sua scintillante carriera.
Cristiano, come ci si sente nel potersi nuovamente definire un giocatore del Manchester United?
«Beh, come sapete, ho avuto una storia fantastica con questo meraviglioso club. Sono venuto qui [la prima volta] a 18 anni e, ovviamente, sono davvero felice di essere tornato a casa dopo 12 anni. Quindi sono davvero contento e non vedo l’ora di iniziare la mia prima partita.»
Che ruolo ha giocato Sir Alex Ferguson nel tuo ritorno?
«Come tutti sanno, sin da quando ho firmato per il Manchester [United] a 18 anni, Sir Alex Ferguson ha avuto un ruolo chiave. Ricordo quando giocai contro il Manchester [United] quando ero allo Sporting. Per me, Sir Alex Ferguson è come un padre a livello calcistico. Mi ha aiutato tanto, mi ha insegnato tante cose e, ovviamente, ha avuto un ruolo importante per via del rapporto che abbiamo avuto, ci teniamo sempre in contatto, ed è una persona incredibile. Mi piace davvero tanto ed è stato il motivo principale per cui mi sono ritrovato nella posizione in cui sono, firmando per il Manchester United.»
Senti di aver fatto la scelta giusto a questo punto della tua vita e della tua carriera?
«Penso di aver preso la decisione migliore. È arrivata nel momento giusto. Mi sono trasferito dalla Juventus al Manchester United; è un nuovo capitolo. Sono così felice e voglio fare la storia, cercando di aiutare il Manchester United a raggiungere dei grandi risultati, a vincere dei trofei e come obiettivo numero uno c’è quello di vincere cose importanti.»
Hai parlato con Ole del tuo trasferimento e di ciò che sta costruendo allo United?
«Beh, abbiamo avuto una conversazione, ma – naturalmente – avrò tempo per parlare con lui faccia a faccia per sapere cosa si aspetta. Come sapete, ho giocato insieme a lui per due o tre anni al Manchester United, dunque ho un buon rapporto con lui, ma adesso i ruoli saranno diversi; io sono un giocatore e lui è l’allenatore. Ma non importa. Il mio rapporto con lui è ottimo e, come ho detto prima, sono qui a Manchester per aiutare la squadra ad ottenere dei risultati e l’allenatore può contare su di me per qualunque cosa voglia. Quindi sono disponibile per tutto.»
Infine, che messaggio vuoi lasciare ai tifosi del Manchester United che hanno continuato a cantare il tuo nome negli anni e che sono felici di rivederti con la maglia rossa?
«Beh, i tifosi sono la chiave nel calcio. Ora, con tutti gli stadi pieni di tifosi, non sarà più come l’anno scorso, quando gli stadi erano vuoti. I tifosi del Manchester United sono speciali, lo so, mi ricordo davvero bene di loro. So che continuano a cantare il mio coro, il ché mi rende ancora più felice e mi impegnerò a dare tutto in campo, come ho sempre fatto, e cercherò di fare del mio meglio, aiutando la squadra a segnare [tanti] goal, facendo assist, vincendo partite, e spero di rivederli molto, molto presto.»