Sulla parte rossa di Manchester domina l’amarezza e lo stupore per quanto accaduto. Vedere l’odiato City rimontare 8 punti e batterti nel derby della vita fa molto male. A due sole giornate dal termine, le speranze sono tutte riposte nel match di Domenica fra Newcastle United e Manchester City. Resta l’ultimo vero ostacolo per i Citizens e l’ultima ancora di salvezza per i Red Devils, divisi fra chi è già rassegnato e chi ancora crede nel miracolo.
Per la prima volta, sostituisco la cronaca del match con un’analisi più emotiva dell’incontro. C’è poco da raccontare del match di ieri dal punto di vista tecnico: partita molto tirata, che ha rispecchiato il (non) gioco che si vede dalle squadre di Roberto Mancini e la paura (incomprensibile, quanto deleteria) da parte dei nostri, schierati a dire il vero molto male da Sir Alex Ferguson. Lasciare fuori due giocatori come Ashley Young ed Antonio Valencia, puntando quasi esclusivamente sui veterani e su un Park Ji-Sung troppo molle è stata una scelta fin troppo azzardata. Non abbiamo creato gioco, non abbiamo mai dato l’idea di essere pericolosi, ci siamo semplicemente affidati al caso ed il caso ci ha puniti proprio mentre pensavamo di andare all’intervallo senza aver subito danni. Chris Smalling ha marcato molto male Vincent Kompany, lo ha lasciato libero di saltare e di concludere. Ma tant’è, subire un goal è accettabile, non lo è affatto, invece, il non aver provato a segnarne uno. Ricordo solo un tiro in porta, per altro da posizione defilata, da parte di Nani. Il resto è stato buio totale.
L’amarezza più grande sta nel fatto che questo titolo rischiamo seriamente di cederlo proprio ai rivali cittadini, non tanto per meriti loro, ma soprattutto per demeriti propri. Sprecare 8 punti di vantaggio è qualcosa che non fa parte di noi, non era mai successo e spero che non ricapiti più nei prossimi anni. Ci si sente sconfitti, delusi, rassegnati… Vedere chi è sempre rimasto a guardarti mentre conquistavi l’Inghilterra, l’Europa ed il Mondo per decenni e decenni, senza mai avvicinarsi ai tuoi successi, diventare improvvisamente campione fa molto male. Fa male anche vedere la tradizione, in questo caso rappresentata dallo United, venir sconfitta dal potere dei soldi e dai mercenari è altrettanto triste. Il calcio moderno è sempre più lontano dai valori di un tempo, questo è sempre parso evidente, ma è sempre doloroso vedere il potere dei soldi dominare in uno sport che ci ha appassionato sin da piccoli. Ma non è ancora il tempo dei rimpianti, delle lacrime e della sconfitta: il campionato non è ancora finito ed il prossimo turno, seguendo l’andamento pazzo avuto dalla Premier League in questa stagione, potrebbe ancora riservarci qualche sorpresa. Il nostro dovere è quello di scendere in campo e vincere. Dobbiamo accettare che il nostro destino è nelle mani degli altri, ma se siamo a questo punto è soltanto per colpa nostra. Adesso su con la testa e teniamo viva la speranza… Believe.
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