Ryan Giggs analizza il Chelsea, prossimo avversario del Manchester United domani a Stamford Bridge, e sottolinea come abbia cambiato il proprio sistema di gioco. Il veterano centrocampista gallese, però, reputa i Blues sempre pericolosissimi e si aspetta un’altra loro stagione di grande livello.
“Abbiamo abbastanza esperienza da sapere come si vince un campionato,” ha dichiarato a ManUtd.com. “Ovviamente, dopo aver aggiunto nuovi elementi di valore in squadra, loro torneranno in lotta anche per il campionato questa stagione. Negli ultimi anni, anche nei momenti di crisi, sono sempre rimasti ai vertici insieme a noi e anche loro hanno la giusta esperienza per lottare per il titolo. Mi aspetto che restino almeno vicino alla vetta alla fine della stagione.”
“Penso che questo Chelsea sia diverso rispetto al passato. Negli anni passati puntavano sulla forza di Didier Drogba e sugli inserimenti di Frank Lampard. Abbiamo sempre pensato al Chelsea come una squadra forte e potente. Hanno ancora oggi questa caratteristica, ma in più hanno aggiunto il talento di giocatori del calibro di Oscar, Eden Hazard e Juan Mata.”
“Hanno giocatori intelligenti che possono giocare in diversi modi, rendendo la vita difficile alle altre squadre. A volte, i nuovi arrivati riescono ad ambientarsi subito ed è il caso dei giocatori acquistati dal Chelsea quest’anno. Hanno avuto un grande avvio di stagione e dovremo giocare davvero bene, se vogliamo raccogliere un buon risultato.”
“Non so perché negli ultimi anni abbiamo avuto tutti questi risultati negativi a Stamford Bridge. Negli anni ’90 vincevamo con una certa regolarità su questo campo. L’anno scorso siamo stati in grado di recuperare la partita giocando con il cuore e, probabilmente, meritavamo anche di vincere. Siamo riusciti a rimontare tre goal e a pareggiare 3-3.”
“Inoltre, in Champions League, un paio di stagioni fa abbiamo giocato bene e vinto sul loro campo. Penso che abbiamo giocato bene lì negli ultimi anni, ma siamo stati sfortunati e non siamo riusciti a raccogliere buoni risultati.”
Marco Antonucci