lunedì , 25 Novembre 2024
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Lindegaard: “Sono soddisfatto dei progressi fatti durante il mio primo anno allo United”

Sono passati, quasi, 12 mesi da quando fu annunciato, su ManUtd.com, l’arrivo di Anders Lindegaard. Il giovane portiere danese, tifoso dello United da sempre, ha firmato, lo scorso Novembre, un contratto di 3 anni e mezzo con il club di Old Trafford (che, a sua volta, lo aveva prelevato dall’Aalesunds Fotballklubb) ed ha fatto un’ottima impressione ogni volta che è stato schierato tra i pali come titolare. Lindegaard ha, oggi, dichiarato al sito ufficiale dello United di essere soddisfatto con se stesso per i progressi fatti durante il suo primo anno di attività nel club mancuniano: “Prima di tutto, voglio dire che, per me, è un grande onore giocare nel Manchester United e che sono orgoglioso di fare parte di questo club. Se, un anno fa, qualcuno mi avesse detto che sarei arrivato ad essere quello che sono ora in questo club, ci avrei messo la firma senza pensarci, neanche, un attimo. Sono un tifoso dello United da sempre e, perciò, essere quì è un sogno che si realizza. Credo che sia, estremamente, difficile, per un giocatore, effettuare un trasferimento come quello che ho dovuto fare io, perché sono passato da un piccolo e sconosciuto club norvegese ad uno delle più grandi squadre al mondo. Non penso che ci si possa preparera ad una cosa del genere, ma, piuttosto, che, una volta arrivato, si debba imparare strada facendo e devo dire che farlo è stata un’esperienza fantastica. L’unico periodo brutto è stato quando, a Marzo, mi sono infortunato al ginocchio, ma, complessivamente, sono contento di come sono andate le cose. Lo United non è soltanto un grande club, è, anche, un posto dove c’è gente che si prende cura di te, specialmente quando sei appena arrivato. Ci sono persone che ti aiutano in una maniera in cui non avresti, mai, immaginato e non importa che tipo di problema tu abbia, perché ci sono loro che ti aiutano ad adattarti non solo per quanto riguarda la tua vita calcistica, ma, anche, in quella di tutti i giorni. Devo ammettere, però, che i primi 6 mesi sono stati difficoltosi, anche perché non avevo portato con me la mia famiglia e non avevo una fidanzata e, perciò, passavo molto tempo da solo. Ritrovarsi, in quei momenti, a lottare con l’infortunio fu una cosa dura da affrontare. Ero parte della squadra ma non mi sentivo, completamente, tale. Non ho avuto la sensazione di potermi guadagnare il rispetto dei miei compagni fino a quando non siamo andati negli U.S.A. per il tour estivo. Benché i primi mesi siano stati duri, guardo a quel periodo e penso che sia stato “salutare” doverlo superare, perché mi ha consentito di fare esperienza come essere umano. Ho provato a trasformare la sofferenza di quei mesi in qualcosa di positivo e, tutto ciò, l’ho fatto per imparare. Come calciatore, credo di aver migliorato tutte le fasi di gioco che un portiere deve sapere fare ed è fondamentale riuscire ad incrementare la propria abilità in ognuna di quelle fasi perché, se non ci riesci, non migliorerai, mai, del tutto. Tutto sommato, penso che sia stato un anno fantastico e posso, definitivamente, dire di guardare al passato con orgoglio e felicità per i progressi fatti.”

Nicolò Temperoni

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