sabato , 23 Novembre 2024
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Best racconta Best: intervista storica del leggendario numero 7

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A pochi giorni dal 50° anniversario del debutto di George Best con la maglia del Manchester United, il sito ufficiale del club propone una vecchia intervista di George Best, apparsa sulla rivista United Review nel lontano Settembre 2001, dove raccontò i momenti più significativi della propria carriera.

I primi passi

“Quand’ero bambino seguivo i Wolves [i Wolverhampton Wanderers], erano una grande squadra negli anni ’50 e ricordo che furono fra i primi a venir trasmessi in TV durante un match giocato in notturna. Seguivo anche il Glenton, era il mio club preferito a Belfast e mio nonno abitava a due passi dal loro stadio. Fui notato da Bob Bishop, talent scout dello United nell’Irlanda del Nord, e fui portato all’Old Trafford da un altro scout del club, Joe Amstrong.”

Il debutto con la maglia dello United

“Debuttai contro il West Bromwich Albion all’Old Trafford nel Settembre 1963, dopo che avevo firmato un contratto professionistico nel mese di Maggio. Non sono uscito fuori fino ad un’ora prima del calcio d’inizio. Abbiamo vinto 1-0 e fu David Sadler, mio compagno di stanza, a segnare il goal della vittoria. Erano presenti ben 54.000 spettatori ed è stato un giorno speciale per me.”

Il primo goal

“Ho dovuto aspettare fino a Natale per giocare la mia seconda partita, che fu quella contro il Burnley. Fummo sconfitti 6-1 nel Boxing Day, ma vincemmo 5-1 il ritorno appena due giorni dopo. Ricordo che un giornale sportivo di Belfast pubblicò la foto del mio primo goal, la mia famiglia ne fu molto orgogliosa.”

Il goal preferito

“Segnai una tripletta contro il West Ham ed il secondo dei tre goal fu davvero bello. Entrai in area, saltando diversi giocatori, e mirai all’angolino. Ero sbilanciato, ricordo che cercarono di trattenermi e, mentre stavo cadendo, riuscii a colpire la palla con il piede debole, quello sinistro, e a mandarla in rete.”

Il goal più importante

“Non c’è cosa più grande del segnare in una finale di European Cup (la precedente denominazione dell’attuale UEFA Champions League), cosa che ho avuto la fortuna di fare contro il Benfica a Wembley, ma penso sia stato più importante il goal che ho segnato in semifinale contro il Real Madrid. Anche in quel caso segnai di sinistro e battemmo gli spagnoli per 1-0 all’Old Trafford. Visto il 3-3 di Madrid, quel goal si è rivelato di fondamentale importanza per la qualificazione in finale.”

La doppia tripletta

“Una volta, ho segnato sei goal contro il Northampton al County Ground, durante un match di FA Cup, ed abbia vinto 8-2. Tutto fu reso ancora più speciale dal fatto che si trattava della mia prima gara dopo la squalifica. Ho incontrato alcuni anni dopo il fratello di Tony Book, Kim, e mi disse di ricordare ancora bene quella partita. Il maggior numero di goal che segnai in un campionato fu di 28 [durante la stagione 1967/1967, dove George Best segnò 32 goal in totale], quando divenni capocannoniere della First Division.”

I riconoscimenti individuali

“Il riconoscimento individuale che per me ha significato più di qualunque altro è stato quello di Giocatore Europeo dell’Anno nel 1968, perché c’erano tanti grandi giocatori in giro all’epoca. Dopo che sono passati oltre 30 anni da quando ho smesso di giocare, è bello continuare a ricevere ancora così tanti premi.”

Gli avversari più duri

“Ogni squadra aveva un calciatore che bisognava tener d’occhio. Abbiamo avuto Nobby Stiles, che era il tipo di giocatore che amavamo avere al nostro fianco. A nessuno piaceva giocare contro il Leeds perché davano davvero tutto contro di noi e, molto probabilmente, il loro terzino destro, Paul Reaney, è stato il miglior difensore che abbia mai affrontato.”

Marco Antonucci

Bio di Red Army Italy

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