Louis Saha si racconta in un’esclusiva intervista concessa a MUTV, dove ha parlato del suo periodo al Manchester United e del proprio rimpianto per aver saltato la finale di UEFA Champions League della stagione 2007/2008. L’ex attaccante francese pensa che l’attuale squadra potrebbe aver bisogno di una o due stagioni di transizione.
Adesso lavori per una TV francese che si occupa anche di calcio, cosa pensi dell’inizio di stagione dello United?
“È stato un inizio di stagione difficile, visto il periodo di transizione per l’arrivo del nuovo manager e, di conseguenza, anche di un nuovo stile di gioco. Potrebbe volerci del tempo, forse anche uno o due anni, per rivedere la squadra al top. In questo periodo, però, le cose stanno andando meglio e sembra che i giocatori si stiano adattando ai nuovi schemi.”
Uno dei giocatori che David Moyes ha portato in squadra è il giovane Adnan Januzaj…
“Sì, è un grande talento. Quando guardo il suo volto, noto che è un ragazzo senza paura. È un ragazzo molto giovane, ma ha già dimostrato di avere grandi qualità e di avere il giusto temperamento. È un grande talento e sono sicuro che sarà uno dei protagonisti dello United in futuro.”
Januzaj ha giocato sulla sinistra finora, ma potrebbe presto ricopre anche il ruolo del numero 10.
“Sì, penso che David Moyes debba trovare il modo di sfruttare al meglio dei suoi giocatori, come Marouane Fellaini e lo stesso Adnan. Alcuni giocatori devono ancora trovare la posizione ideale per essere più efficaci nel gioco dello United. L’aspetto grandioso di questo club è che ogni giocatore ha modo di mostrare la propria utilità per la squadra.”
Girano voci che dicono che potresti andare a giocare in India…
“Mi piace scoprire cose nuove. Se qualcuno mi offrirà la possibilità di giocare in un nuovo campionato, sarò lieto di discuterne. Allo stesso tempo, però, voglio che tutto sia chiaro e sicuro. L’India è un posto che sarebbe interessante scoprire.”
Qual è stato il giocatore migliore con il quale hai giocato insieme?
“Zinedine Zidane è stato sicuramente quello che mi ha impressionato di più. A volte, dimenticavo che stavo giocando una partita e pensavo: ‘Wow, ora mi fermo per vederlo giocare!’. Però, anche allo United ho avuto modo di giocare con giocatori di un altro pianeta: gente come [Cristiano] Ronaldo, [Wayne] Rooney, [Roy] Keane… Giocare con questi calciatori è stato un privilegio.”
Avresti voluto giocare più spesso insieme a Zidane nella Francia?
“Sicuramente. Quando sono stato convocato in nazionale, un paio di volte mi è capitato di infortunarmi. Forse, ho perso circa 20 presenze con la nazionale per colpa degli infortuni. Ho dovuto rinunciare a giocare la finale della FIFA World Cup [del 2006] per colpa di un ammonizione, rimediata nella semifinale con il Portogallo. Ho colpito entrambe le gambe di Luís Figo. Volevo dimostrare tutta la mia voglia di giocare e, nella foga, ho rimediato anche un secondo cartellino giallo. Penso di aver giocato in totale solo 40 minuti nell’intero torneo. Ero davvero triste per non aver potuto giocare in finale.”
Sei stato costretto a saltare anche una finale di UEFA Champions League due anni dopo…
“Aver saltato la finale di Champions League [del 2008] è il mio più grande rimpianto. Ho cercato di sostenere i miei compagni in quei giorni, ma è stato difficile accettare di dover saltare quella partita. Dopo ciò che era accaduto due anni prima, sognavo di poter giocare almeno stavolta. Saltare la finale di Champions League è stata la cosa più difficile.”
Sei comunque felice della tua carriera?
“Assolutamente. Auguro ai giovani calciatori di vivere le mie stesse esperienze. Ho dovuto affrontare alcuni periodi difficili, ma ho anche vissuto dei grandi momenti.”
Sul tuo sito dai spesso consigli ai giovani giocatori, è una cosa molto importante per te?
“Cerco sempre di aiutare i più giovani. Sir Alex [Ferguson] mi disse una cosa molto bella una volta: ‘Io non sono solo un allenatore, voglio anche aiutare le persone a migliorare a livello umano’. Ho preso esempio da lui.”
Marco Antonucci