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ESCLUSIVA: “Vi racconto la magica finale del 1999, vissuta al Camp Nou”

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26 Maggio 1999. Una data che non può che far venire alla mente, ad ogni Red Devils che si rispetti, la leggendaria finale di UEFA Champions League contro il Bayern München, dove il Manchester United mise a segno una rimonta incredibile e realizzò lo storico Treble. Non sono molti i tifosi italiani dello United che hanno vissuto quella gioia, ma ce n’è uno che ha anche avuto modo di viverla dal vivo: Francesco Tentor, tifoso Red Devils dagli anni ’90, che ci ha concesso il piacere ed il privilegio di un’intervista su quella magica notte.

1) Quando è nata e come si è sviluppata la tua passione per il Manchester United? C’è stata una gara o un giocatore in particolare che ti ha fatto conoscere e, poi, innamorare dello United?

“Credo sia nato tutto dalla maglia della stagione 1994-1996, mi trovavo in un negozio di articoli sportivi e quella maglia mi fece subito un certo effetto. Dovevo scegliere tra la rossa e la nera, il mio amico mi disse: ‘prendi la nera, che è quella di Cantona’ e mi raccontò la storia. Presi quella, da li parti tutto, da quel giocatore e da quella squadra fantastica…”

2) Al tempo era davvero difficile poter seguire un club straniero; internet ancora non era entrato nelle nostre vite e le TV italiane dedicavano ancora poco spazio al calcio estero. Come ti informavi sull’andamento del club?

“Eh sì, adesso è tutto molto più facile, al tempo io non avevo nemmeno il computer. Un po’ con i giornali e un po’ tramite amici che avevano il computer. Al Lunedì seguivo sempre una trasmissione in tarda notte, “Premier League GOALS”, su Italia 1. A volte, dovevo programmare il videoregistratore perché la facevano troppo tardi e il giorno dopo dovevo andare al lavoro. La FA Cup per un periodo la trasmettevano su Tele Monte Carlo (nota per la sigla TMC al tempo, ndr), l’attuale La7. Le coppe su Capodistria (TV Koper Capodistria, una TV slovena che trasmetteva anche in italiano)…”

3) Quando è stata la prima volta che hai assistito ad un match dal vivo dello United?

 “Il 10 agosto 1997, Tottenham v Manchester United. La prima di Teddy [Sheringham] con la nostra maglia contro con i suoi Spurs…”

4) Riusciresti a descrivere le sensazioni che provavi al tempo? Immagino che fosse davvero speciale trovarsi di fronte gente  come Peter Schmeichel, Denis Irwin, Paul Scholes, Ryan Giggs, David Beckham e tutti i miti di quegli anni…

“Emozioni grandissime, finalmente un sogno che si realizzava! Se, poi, pensi che in quei tempi dovevo fare tutto all’avventura. Computer? Member? E chi sapeva…”

025Le due squadre schierate per il tradizionale inno della UEFA Champions League

5) Passiamo alla leggendaria serata del 26 Maggio 1999: Camp Nou, Barcelona. Il Manchester United torna in finale di Coppa dei Campioni/UEFA Champions League dopo ben 31 anni, sfidando il Bayern München e giocando anche per compiere il primo storico Treble di un club inglese. Che atmosfera si respirava nello stadio prima del calcio d’inizio?

“Ricorderò sempre una marea rossa fuori e dentro lo stadio. Il Camp Nou per trequarti, già a colpo d’occhio, si vedeva che era nostro, questo ti fa capire quanta attesa ci fosse per questa finale.”

6) L’andamento del match sembrava premiare i tedeschi; tante palle-goal per loro, in parte neutralizzate da un grande Schmeichel e in parte dai pali della porta, ma nel recupero è accaduto l’inimmaginabile… Ci descrivi cosa hai provato nel corso della partita e come hai vissuto quegli indimenticabili minuti finali?

“Nella fase negativa della partita, il mio primo pensiero era verso gli amici a casa: e chi li sente adesso, io non ci torno a casa…  Ma, poi, per nostra fortuna in quegli ultimi 5 minuti cambiò tutto! Salti, urla… In 5 minuti ho perso la voce! Impressionante ed indimenticabile il boato e il delirio dei tifosi, fantastico! Pensa che per strada c’era chi si arrampicava sui pali della luce x portarsi via di tutto, manifesti ecc…”

05Il Manchester United festeggia durante la cerimonia di premiazione

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Il saluto della squadra ai tifosi, dopo la cerimonia di premiazione

7) Dando per scontato che una stagione come quella del 1998/1999 è irripetibile, nel corso dei tuoi tanti anni tifo e dal tuo rispettabilissimo punto di vista, c’è stato uno United capace anche solo di avvicinarsi alla grandezza di quella squadra?

“Sì, tante volte, ma gli è mancata sempre un po’ di fortuna. Pensa a quante semifinali abbiamo perso in questi anni, anche prima del 1998/1999 con Cantona. Sbagliavamo l’impossibile e un tiro bastava per mandarci fuori. In 20 anni abbiamo sempre avuto grandi squadre con grandi giocatori.”

8) Chiudiamo con una domanda banale, ma significativa: secondo te, lo United quale strada dovrebbe seguire per tornare grande in futuro? Credi che il modella Class of ’92 sia realizzabile anche nel calcio moderno?

“Dipende tutto da quanto sei disposto ad aspettare. Io che ho visto vincere tanto potrei anche aspettare, ma altri? Personalmente, preferisco che si investa sul settore giovanile per creare dei nuovi campioni, ma purtroppo i tempi sono cambiati. A suo tempo si veniva da 40 anni di insuccessi e non c’era niente da perdere, ma adesso comandano i soldi e un club così importante e popolare non può permettersi di rimanere indietro.”

“Il modello della Class of’ ’92 potrebbe anche succedere, ma non credo al Man Utd; ci sono troppi interessi e non si può aspettare , purtroppo! Anche se il nostro club ci ha abituato alle cose impossibili, chissà…”

Ringraziamo Francesco Tentor per la gentilezza e la disponibilità offerta in questa intervista, così come per il prezioso materiale fotografico che testimonia come, a distanza di 15 anni, rivedere certe scene possa ancora far scorrere qualche brivido… E non può che farci sentire orgogliosi sapere che già allora un po’ di tifo italiano fosse vicino al nostro amato, unico e inimitabile Manchester United.

Marco Antonucci

 

 

Bio di Red Army Italy

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Ci siamo! Dopo una lunga attesa, finalmente è possibile tornare a sentirci ancora più vicini …

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