Louis van Gaal ha tenuto questo pomeriggio la sua prima conferenza stampa da manager del Manchester United, dove ha ribadito di voler dimostrare il valore di quello che definisce come “il più grande club del Mondo”, seguendo quella che è sempre stata la sua filosofia nel corso della sua rinomata carriera di allenatore. Il manager olandese ha anche parlato di temi importanti, come la nomina del nuovo capitano, del possibile inserimento nello staff di Paul Scholes e Phil Neville, del mercato e di quelli che sono i suoi obiettivi per la prima stagione all’Old Trafford.
“Voglio ringraziare Sir Bobby Charlton perché è un grande onore essere in questo stadio ed essere guidato da lui”, ha esordito van Gaal in conferenza stampa. “Questi sono i miei primi passi da allenatore del Manchester United e sono molto orgoglioso di compierli insieme a Sir Bobby Charlton. L’ho visto giocare e so quanto è stato importante per il calcio inglese. È un grande onore. Quando mi si è presentata una sfida come questa, non me la sono mai lasciata scappare. Questa è la mia vacanza. Mi piace poter lavorare in questo modo.”
“Farò del mio meglio. Darò tutto quello che posso dare. Non posso fare previsioni perché non si sa mai ciò che può accadere. È il più grande club del Mondo. In due giorni ho già capito quanto sia importante il Manchester United. Devo lavorare, devo preparare una squadra, devo adattarmi a questo grande club. Non sarà facile, ma farò del mio meglio e, se date uno sguardo alla mia carriera, potete vedere anche tutto quello che ho vinto. Questo è tutto ciò che posso dire. Il futuro ci dirà se sarò capace di farlo nuovamente.”
“I miei metodi sono sempre gli stessi. Voglio vedermi con i giocatori ora, i giocatori attuali. Ovviamente, so come giocano i calciatori [che abbiamo], ma non so come giocheranno sotto la mia guida. Nelle prime tre o quattro settimane voglio vedere quello che i giocatori possono fare sotto la mia filosofia. Poi, magari, ne compreremo altri.”
“I giocatori che abbiamo comprato, [Luke] Shaw e [Ander] Herrera, erano giù sulla mia lista. Ho dato la mia approvazione [per il loro acquisto] perché mi piacciono. Prima voglio vedere in azione i giocatori sotto la mia filosofia e in quanto tempo riusciranno a raccoglierla. Non ho ancora lavorato con la maggior parte di loro, quindi dovremo aspettare e vedere. È molto importante che ci sia un ‘click’ fra i giocatori ed il manager.”
Il manager olandese si è detto, poi, impressionato dalla fama di cui gode il suo nuovo club nel Mondo: “È il più grande club perché è conosciuto il tutto il Mondo. Nello sport, non sei mai il più grande club perché devi sempre dimostrare il tuo valore in ogni stagione. Nell’ultima stagione [lo United] è arrivato settimo, quindi non è riuscito a dimostrare di essere il club più grande. Ma il club è ben conosciuto in tutto il Mondo. Quando ero in Cina o in Brasile, la gente mi parlava dello United anche se ero l’allenatore della Nazionale Olandese. Questa è la differenza.”
“Ci sono un sacco di aspettative, ma è anche per questo che ho scelto questo club. Ho lavorato per il Barcelona che, a mio parere, è il [club] numero uno in Spagna. Ho allenato l’Ajax, il [club] numero uno nei Paesi Bassi, e ho allenato il Bayern, il [club] numero uno in Germania. Ora sono al Manchester United: numero uno in Inghilterra. Sarà difficile, ma spero di rispettare le aspettative.”
“Per me, l’obiettivo è sempre quello di arrivare primi e non quarti. I proprietari e l’amministratore delegato hanno molta fiducia in me, questo è il motivo per cui mi hanno scelto. Gli ho spiegato la mia filosofia. Nel calcio non si può mai prevedere ciò che accade; ad esempio, nessuno immaginava che la Nazionale Olandese sarebbe arrivata così lontano [nella FIFA World Cup].”
Alla domanda su chi sarà il nuovo capitano del Manchester United, van Gaal ha risposto così: “Tutti i giocatori sono dei possibili candidati, ma devo conoscerli. Il ruolo di capitano è davvero molto importante e, quindi, ho bisogno di tempo. A volte, non ho molto tempo e devo prendere delle decisioni rapidamente, il ché non è sempre una cosa buona. Mi prenderò del tempo prima decidere perché il ruolo del capitano è molto importante.”
Quando, invece, è stato chiesto a van Gaal se troverà un posto nello staff anche a Paul Scholes, Phil Neville e Nicky Butt, ha aggiunto: “Nicky Butt è già uno dei nostri assistenti, credo che troveremo un ruolo anche per Paul Scholes e Phil Neville. Questo è ciò che vogliamo, ma dobbiamo anche considerare se è una cosa fattibile o meno. Dobbiamo adattarci alla qualità di queste persone. Non è un lavoro facile. Devo parlare personalmente con loro. Per questo, dobbiamo aspettare e vedere.”
L’ex tecnico di AFC Ajax, FC Barcelona, FC Bayern München e della nazionale dei Paesi Bassi, ha poi parlato della propria personalità: “Sono democratico, ho empatia verso le persone. Certo, ho una personalità forte, ma le altre mie caratteristiche sono più importanti. Sono diventato allenatore dell’Ajax a 39 anni e, da allora, il mio carattere non è mai cambiato. Autocratico e forte personalità non sono la stessa parola, ma alcune persone pensano che abbiano lo stesso significato.”
“Anche Sir Alex [Ferguson] aveva una forte personalità. Lo ha confermato vincendo molti titoli. Spero di poter iniziare seguendo la sua stessa filosofia. [Sir Alex] mi ha chiamato per congratularsi con me e per prenderci un tazza di caffè o per mangiare insieme. Siamo sempre stati invitati nei forum della UEFA ed abbiamo sempre bevuto un bicchiere di vino insieme. Ci conosciamo molto bene. Berrò un caffè o un po’ di vino con lui; forse, il miglior vino che posso immaginare.”
“Ho incontrato già molte persone. Questa è una grande famiglia e tutti si aspettano molto da me. Se posso soddisfare tali aspettative? Penso di poterlo fare, ma, vista la grandezza di questo club, sarà anche molto difficile. Questo club segue anche un percorso commerciale. Dobbiamo anche tener conto di questo, anche se non è sempre possibile ottenere i risultati sperati.”
Il nuovo manager dei Red Devils, infine, ha concluso la conferenza stampa parlando dell’importanza che, secondo lui, possono avere anche i giocatori con poca esperienza.
“Non sono sempre convinto sull’esperienza dei giocatori. Come ho detto un sacco di volte, ho fatto debuttare un ragazzo come Clarence Seedorf quando aveva ancora 16 anni. A volte, un giovane calciatore può essere più esperto di un giocatore che ha 30 anni. Dipende dal carattere.”
Marco Antonucci