Zlatan Ibrahimović sente di avere delle grandi responsabilità al Manchester United anche riguardo alla crescita dei ragazzi più giovani, dicendosi sempre pronto ad aiutare i propri compagni di squadra e di voler essere un punto di riferimento per loro.
Il fuoriclasse svedese dice di non essere infastidito dal ritratto che parte dei media hanno fatto di lui e di preoccuparsi soltanto del parere dei propri compagni.
“Ho le mie responsabilità”, ha dichiarato al quotidiano Manchester Evening News. “L’allenatore mi ha dato tante responsabilità e io le ho prese. Sono semplicemente me stesso. Sto cercando di aiutare tutti gli altri.”
“L’immagine che si ha di me, fuori dal campo e nei media, è stata creata da gente che mi giudica senza conoscermi. Loro scrivono, ma questo non mi preoccupa. Mi entra da un orecchio e mi esce dall’altro.”
“È importante quello che i ragazzi [del Manchester United] pensano di me. Se posso aiutare, lo faccio senza problemi. E io posso aiutare ancora di più.”
Ibrahimović ricorda quando, nell’estate 2004, si trasferì dall’Ajax alla Juventus, conoscendo dei grandi giocatori che svolsero un ruolo importante nella sua crescita non solo come calciatore, ma anche come uomo spogliatoio.
“Ho giocato con tante grandi stelle”, ha aggiunto il numero 9 dello United. “Mi riferisco a quando andai alla Juventus da giovane.”
“Ho avuto [come compagni di squadra] Emerson, [Patrick] Vieira, [Fabio] Cannavaro, [Lilian] Thuram, [Gianluigi] Buffon, [Alessandro] Del Piero, [David] Trezeguet, [Pavel] Nedvěd, [Mauro German] Camoranesi. Era una squadra mostruosa. La mentalità l’ho acquisita lì. Più maturi si diventa – adesso ho due figli – più ci si assume delle responsabilità.”
Infine, Ibrahimović racconta di aver deciso insieme a Wayne Rooney a chi dovesse andare il ruolo di rigorista del Manchester United ben prima del match con il Southampton: “Abbiamo parlato due settimane fa riguardo a ciò, quindi non c’è stata alcuna confusione. Ciò era stato deciso già molto prima, non sul campo.”
Marco Antonucci