giovedì , 21 Novembre 2024
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Mkhitaryan: “Il calcio è uno sport dove serve molto anche l’intelligenza”

Henrikh Mkhitaryan racconta come si è avvicinato al calcio da ragazzo, ricordando i tempi della scuola e le sfide insieme ai propri compagni di classe che lo hanno reso il giocatore che conosciamo oggi.

Protagonista del successo in UEFA Europa League, dove ha realizzato anche uno dei due goal che ha permesso al Manchester United di battere in finale l’Ajax, il calciatore armeno ha risposto ad una serie di domande poste da ManUtd.com sulla sua adolescenza.

Com’è stata la scuola per te?
“A scuola ero concentrato per tutto il tempo. Ero concentrato sullo studio e non avevo tempo per pensare al calcio! Naturalmente, dopo la scuola andavo ad allenarmi, ma onestamente pensavo alla scuola per il mio bene e per la mia conoscenza.”

C’era qualcosa che ti piaceva in particolare o che non ti piaceva?
“Mi sono goduto ogni aspetto e adoravo tutti i miei insegnanti. Avevo un buon rapporto con ognuno di loro, e cercavo di essere presente ad ogni lezione. Ho adorato ogni mio insegnante e non ho mai avuto problemi con nessuno di loro. Restavo semplicemente concentrato sullo studio.”

Com’era giocare a calcio a quel tempo? Eri il capitano o la stella della tua squadra?
“No, non avevamo un capitano ad essere onesti, semplicemente una squadra. Giocavo con i miei compagni di scuola, quindi creavamo una squadra e giocavamo contro gli altri studenti. Nessuno voleva giocare contro di noi perché eravamo una bella classe e sapevano che era difficile batterci!”

Ricordi una partita o un goal memorabile ai tempi della scuola?
“Tutti i miei goal erano spettacolari!”, ha risposto ridendo.

C’era qualche sport in cui eri particolarmente bravo?
“Sì, in realtà giocavo molto a basket, e molte volte facevo anche il corridore. La maggior parte del tempo la passavo giocando a basket. Qualche volta giocavamo a ping pong, ma molte persone si divertivano a giocare a basket perché si può giocare con tanti giocatori; era divertente. Anche se il calcio è sempre stato lo sport principale per me.”

C’è qualcosa che hai imparato dagli altri sport che ti ha aiutato nella tua carriera da calciatore professionista?
“Sì, naturalmente. Ci sono sempre delle cose negli altri sport che puoi mettere nel calcio, è davvero d’aiuto perché il calcio non è un gioco fatto solo di gambe, ma anche un gioco d’intelligenza. In tal senso, ci sono elementi di altri sport che puoi importare anche nel calcio.”

Marco Antonucci

 

Bio di Marco Antonucci

Presidente e caporedattore di Red Army Italy, tifoso del Manchester United dal Dicembre 2005.

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