Il calcio, come la vita, è fatto di tante sliding door, ovvero di momenti in cui una scelta o un evento avrebbero potuto scrivere una storia completamente diversa da quella che conosciamo. E c’è stato un giorno in cui, stando alle parole di Quinton Fortune, le strade di Ronaldinho e del Manchester United stavano per incrociarsi…
Il fuoriclasse brasiliano, laureatosi Campione del Mondo con il Brasile nel 2002 e poi diventato una leggenda del Barcelona, fu anche un obiettivo di mercato di Sir Alex Ferguson, che si interessò parecchio al giocatore quando militava del Paris Saint-Germain.
Era l’estate del 2003, un’estate più calda del solito per il Manchester United e in generale per il calciomercato perché erano i giorni in cui all’Old Trafford ci si preparava all’addio di David Beckham (inizialmente promesso al Barcelona, ma poi finito al Real Madrid per volontà dello stesso giocatore), e Sir Alex stava progettando un nuovo corso per la squadra, con l’aspirazione di vederla tornare a trionfare in Europa.
La storia è nota: il Barcelona, che inizialmente aveva puntato al già citato Beckham, ripiegò proprio su Ronaldinho, apparentemente strappandolo dalle mani dello United e, in un certo senso, “vendicandosi” dei Red Devils, che ebbero comunque modo di consolarsi pescando in Portogallo un giovane che di nome faceva Cristiano Ronaldo.
Secondo Quinton Fortune, però, in realtà Ronaldinho è stato molto più vicino all’accasarsi allo United di quanto si pensasse al tempo, con la complicità di Kléberson, suo compagno di nazionale e uno degli acquisti dei Red Devils proprio di quella estate.
“Penso che abbiamo portato qui Ronaldinho nel periodo sbagliato dell’anno, dato che stava piovendo quel giorno quando arrivò all’Aeroporto di Manchester”, ha rivelato Fortune a ManUtd.com. “Forse, era comunque già estate, ma la storia sarebbe potuta essere diversa se fosse venuto nel giorno giusto.”
“Sarebbe stato assolutamente fantastico averlo qui. È stato uno dei più grandi giocatori di sempre nel giocare a calcio e nell’intrattenere il pubblico con le sue giocate, i suoi sorrisi e la sua allegria. Sono stato fortunato nel giocare con il Sud Africa contro di lui ai Giochi Olimpici, di fronte 72.000 persone.”
Difficile immaginare come sarebbe cambiata la storia del calcio se questa operazione fosse andata in porto; sarebbe stato sicuramente bello ed interessante vedere il fuoriclasse brasiliano giocare all’Old Trafford.
Ma l’unica cosa certa è che, comunque, quell’estate una leggenda arrivò davvero all’Old Trafford… E quella leggenda circa un mese fa ha vinto la sua quarta UEFA Champions League in carriera, dopo aver vinto la prima proprio con la nostra maglia.
Marco Antonucci