Alexis Sánchez ha fatto tanti progressi a livello fisico sin dai tempi dell’Udinese, diventando il giocatore, tecnico e al tempo stesso potente, che tutti noi conosciamo oggi.
Ma per raggiungere questo stato ha seguito degli allenamenti specifici quando ancora si trovava in Italia. A raccontarlo è stato un giornalista italiano, Pietro Oleotto, che ha seguito da vicino la sua crescita quando giocava nei Bianconeri friulani.
“Nella sua prima stagione, era esile e stazionava spesso sulla fascia destra”, ha ricordato Oleotto in un’intervista concessa a ManUtd.com. “C’era troppa fisicità in area di rigore per lui. Ma la squadra aveva bisogno che lui giocasse più centralmente, per sfruttare al massimo il suo dribbling.”
“Quindi, cominciò a migliorare il suo corpo e gli fu costruita una palestra ad hoc. Lavorava due ore al giorno dopo gli allenamenti. Mi ricordo quando lo vidi a metà campo, durante un allenamente pre-stagionale, e rimasi scioccato nel vedere quanti muscoli era riuscito a mettere su.”
Oleotto, poi, ha anche raccontato un curioso aneddoto sul numero 7 del Manchester United: “Una volta, dopo gli allenamenti, amdò ad Udine per fare un po’ di shopping, ma chiuse accidentalmente le chiavi e il proprio cellulare nella sua macchina.”
“Non so cosa avrebbero fatto la maggior parte delle persone al suo posto, ma lui corse a casa. Pedalò per 8 chilometri nel cuore della città per raggiungere la sua casa, situata fra le colline. La gente del posto rimase confusa nel vederlo con addosso la tuta del club e chiamò noi del giornale.”
“Era tipico di Alexis trasformare una situazione del genere in una corsa improvvisata.”
Marco Antonucci