È un Mondiale all’insegna dell’imprevedibilitá, quello di Russia 2018.
Se ce n’eravamo fatti un’idea già nella prima fase, ne abbiamo avuta la conferma definitiva negli ottavi di finale, appena conclusi.
I verdetti sono stati spietati per alcuni e dolcissimi per altri.
Clamorose sono state le eliminazioni della Spagna di de Gea, battuta ai calci di rigore dai padroni di casa russi, e quella dell’albiceleste di Rojo, sconfitta dalla strabiliante Francia di Pogba, leader maximo del centrocampo bleu.
Russia 2018 è un mondiale targato Premier League, il nostro Manchester United fa approdare ai quarti di finale ben 8 giocatori , più il neoacquisto Fred.
Anche il Brasile di quest’ultimo si è conquistato l’accesso ai quarti, battendo il Messico per 2-0, ritrovandosi, così, nella sfida stellare col Belgio, il quale, senza i goal del nostro bomber Lukaku, ha dovuto sudare per battere il Giappone in una rimonta in cui sono stati cruciali i cambi effettuati da Martinez. Un Fellaini, fresco di rinnovo con lo United, inaspettato protagonista, che ci ha riportato alla mente flash della scorsa stagione, con Mourinho.
Puntuale all’appello si fa trovare anche l’Inghilterra di Southgate, non senza colpi al cuore, però. Quella con la Colombia è stata l’ennesima sfida sul filo del rasoio di questo Mondiale che ha dovuto decidersi dal dischetto. Si è fatto trovare pronto Marcus Rashford, tirando un impeccabile penalty.
A Rashford, Young, Lingard, Jones, Pogba, Fred, Lukaku e Fellaini, ai quarti ci arriva anche Lindelöf, con la sua Svezia, contro ogni pronostico. Un passaggio del turno storico per i nordici, raramente arrivati così avanti e persino orfani di Zlatan Ibrahimovic.
Del resto, arrivati a questo punto della competizione, abbiamo imparato che anche gli dei cadono e che il mito di Davide contro Golia può anche diventare realtà. Sognare, ora, è lecito per tutti.
Maria Russo