Si è svolta poco fa la consueta conferenza stampa del Venerdì per José Mourinho, tra spunti filosofici, momenti di autocelebrazione, voglia di riscatto e ultime sulla condizione della squadra che affronterà il Burnley, per la seconda trasferta di Premier League della stagione.
Eccone i punti salienti:
AUTOANALISI
“Quel che voi giornalisti tendete a sottovalutare è la mia capacità di autoanalisi. L’anno scorso abbiamo fatto molto bene. Così come due stagioni fa, anche se farete fatica ad ammetterlo. Avete celebrato l’Atlético Madrid dopo aver vinto l’Europa League, uscendo dalla Champions, eppure noi siamo stati l’ultima squadra inglese a vincere un titolo europeo.
Parlando di titoli, io personalmente ne ho vinti 8, in Italia come in Spagna e Inghilterra, dei veri titoli, ciò nonostante, piazzarci secondi la scorsa stagione è stati uno dei miei personali maggiori successi calcistici.”
IL VERO È L’INTERO
Particolare è la risposta alla domanda sul considerare un fallimento non vincere un campionato con lo United:
“Non avete mai letto di filosofia, ad esempio Hegel? Ecco, Hegel ritiene che la verità risieda nell’insieme, nel tutto. L’avete posta questa domanda all’allenatore che è finito terzo o magari al quinto?”
SHAW CHIAMATO DALL’INGHILTERRA
“Sono davvero molto felice della convocazione di [Luke] Shaw nella Nazionale Inglese, spero che l’allenatore gli conceda di giocare con la Spagna e la Svizzera. Questo è il risultato del suo duro lavoro ma non solo, anche di chi si sta impegnando sotto altri fronti a fare di lui un buon calciatore. Con ciò intendo dire che adesso è più forte sia fisicamente che psicologicamente e capisce meglio il gioco anche dal punto di vista dei tatticismi.”
COSA VUOL DIRE ESSERE IL BOSS
“Sono l’allenatore di uno dei più grandi club del mondo, oltre che uno dei più grandi allenatori al mondo. I fan hanno dimostrato il loro sostegno non solo a me personalmente, ma alla squadra. È lei quella che scende in campo. I giocatori hanno dimostrato di averci messo il cuore, a parte gli errori fatali commessi. I tifosi sono stati al loro fianco dal primo minuto e credo che la loro reazione abbia voluto dire «Ok, abbiamo perso e la sconfitta equivale a zero punti, ma abbiamo visto la squadra combattere e lo abbiamo apprezzato comunque».
In quanto a me, so che in genere si è abituati a vedere l’allenatore che vince cercare le telecamere, con me questo non accade. Quando vinciamo, solitamente, sono il primo a lasciare il campo, ma stavolta si trattava di una bruciante sconfitta in casa. Dovevo vedere la reazione in prima persona, esserne parte. E l’ho sentita in maniera profonda. Probabilmente questa settimana è stata meno dura del previsto proprio grazie al supporto dei tifosi. Siamo positivi perché la gente lo è e, come noi, è convinta che questa squadra meriti di più, già da questo fine settimana.”
PERCHÉ LA PARTITA DEL BURNLEY
“Sono andato a guardare la partita del Burnley nella Carabao Cup consapevole che avrebbero risparmiato molti dei giocatori coinvolti contro di noi. Volevo studiare i loro movimenti per poi capire se [Sean] Dyche vi si sarebbe attenuto o avrebbe cambiato, Domenica. Sono stati sfortunati ad uscire ieri.”
ULTIME SULLA SQUADRA
“[Phil] Jones è infortunato, come potrete immaginare. [Diogo] Dalot e [Sergio] Romero giocheranno, invece, stasera all’Old Trafford con la squadra giovanile, sarà utile per guadagnare minutaggio, dopo due interventi. La pausa per le nazionali contribuirà al loro recupero.”
Maria Russo