Ferguson “Ho temuto il peggio”

Sir Alex Ferguson ammette di aver temuto il peggio dopo il vantaggio degli svizzeri, mostrandosi deluso per l’atteggiamento dei suoi nella ripresa. Il tecnico scozzese sottolinea come, soprattutto nella fase difensiva, lo United si sia distratto e rilassato troppo dopo il doppio vantaggio.

“Ho temuto il peggio,” ha rivelato Ferguson a MUTV. “In attacco siamo stati fantastici nel primo tempo, ma abbiamo sempre avuto un atteggiamento confusionale in difesa ed abbiamo concesso un sacco di occasioni da goal.”

“Siamo stati fortunati a non prendere un paio di goal prima dell’intervallo. Anche se, comunque, ne avremmo potuti segnare quattro o cinque con un po’ più di concretezza. Durante l’intervallo, ho detto ai giocatori che la partita non sarebbe diventa facile e che, probabilmente, sarebbe diventata ancora più difficile. E così è stato.”

“La volontà della squadra di continuare ad attaccare, ovviamente, ci ha esposto a maggiori rischi a centrocampo e in difesa. C’è sempre la tendenza a cercare altri goal, soprattutto quando si gioca in casa, ma delle volte conviene adattarsi al gioco dell’avversario e guardare meglio la fase difensiva. Dovevamo essere più concentrati e difendere il risultato”

“Sì, abbiamo apportato diversi cambi alla difesa in questo inizio di stagione, ma non abbiamo ancora trovato la giusta quadratura. Si può fare di meglio.”

Pur essendo molto deluso per la qualità del gioco difensivo, Ferguson è soddisfatto dell’atteggiamento avuto dai propri attaccanti nella ricerca del pareggio. Poi arrivato grazie al primo goal in Champions League di Ashley Young.

“Quando ripenso alla natura e alla mentalità del nostro club, non sono stupito dal fatto che siamo riusciti a pareggiare e, per poco, non siamo riusciti a vincerla. Berbatov ha sprecato una grande occasione nel recupero, se avesse messo la palla in mezzo, probabilmente, Nani avrebbe segnato con un facile tap-in.”

“I giocatori hanno capito che era vitale trovare, quanto meno, il pareggio ed hanno tirato fuori il carattere.”

Marco Antonucci