Schmeichel “Ridicole le critiche a de Gea”

Peter Schmeichel, leggendario portiere del Manchester United, prende le difese del giovane David de Gea.
The Great Dane definisce “ridicole ed insensate” le critiche rivolte al portiere spagnolo, invitando a riflettere sul fatto che si trattava solo della sua prima gara.

“Ho promesso di non interferire sulla questione portieri dello United, ma sento il bisogno di lasciare un commento in proposito,” ha esordito Schmeichel sulle colonne del The Mirror. “Credo sia assolutamente ridicolo sentire delle persone che già criticano de Gea dopo una sola partita. In questo paese viene concessa a tutti una chance, perché non la si potrebbe concedere anche a lui?”

Schmeichel ha, poi, speso parole d’elogio per il neo-acquisto Ashley Young.

“Ashley ha avuto un’ottima carriera con l’Aston Villa e l’Inghilterra, ma ora allo United è migliorato del 25%.
Il suo lavoro, la fiducia nei propri mezzi ed il contributo che dà alla squadra sono, ancor di più, cresciuti nella misura. Diventerà, col passere del tempo, un giocatore ancora migliore di quello che è ora.”

City e Liverpool si sono rinforzate molto quest’estate, ma Schmeichel crede che lo United resti ancora il favorito assoluto per la vittoria finale della Premier League 2011/2012.

“La gente tende a dimenticare che lo United è campione, ha speso un sacco di soldi quest’estate.”

“Dei grandi giocatori (van der Sar, Scholes e Neville) sono andati in pensione e non sarà un compito facile sostituirli, ma lo United possiede sempre tanti giovani di talento nella propria rosa e credo riuscirà a rimpiazzarli degnamente. Ferguson insegnerà a loro cosa significa essere un giocatore dello United.”

“Il 99,9% dei giocatori va allo United perché sogna di giocarci, dunque tendono a dare sempre il massimo. Questo dà un po’ di vantaggio allo United rispetto agli altri club, dove alcuni giocatori si trovano lì più per i soldi o per paura di non trovare un’altra squadra di livello.”

“Allo United, tutti i giocatori sono lì perché vogliono starci davvero.”

Marco Antonucci