Si apre nella maniera più bella e più emozionante possibile la stagione del Manchester United, che batte il Manchester City con un’incredibile rimonta e conquista il primo trofeo stagionale. 19esimo Community Shield della propria storia e vendetta consumata in merito alla sconfitta nella semifinale di FA Cup di qualche mese fa.
Gli uomini di Ferguson, sotto di ben due goal all’intervallo, ribaltano il risultato con una prestazione ai limiti della perfezione nella ripresa. Prestazione nata, soprattutto, grazie ai nuovi acquisti e a giovani della squadra nonché dalla classe e dall’esperienza di elementi come Nani (Man of the Match) e Wayne Rooney.
La Cronaca
Ferguson si affida al classico 4-4-2, schierando la linea difensiva Smalling-Ferdinand-Vidić-Evra a protezione del debuttante (in gare ufficiali) de Gea. A centrocampo, invece, spazio a Nani e ad Ashley Young sugli esterni con Carrick ed Anderson come coppia centrale. In attacco l’inedita coppia Rooney-Welbeck.
Mancini risponde con una formazione, abbastanza, coperta che prevede in porta Hart ed in difesa la coppia centrale Kompany e Lescott mentre sugli esterni spazio a Richards e a Kolarov. Davanti la difesa, invece, schierati come mediani de Jong e Yaya Touré. In attacco presente il solo Džeko, supportato dal trio Balotelli- Milner-Silva.
Lo United parte forte e, già, dopo tre minuti di gioco ha una buona occasione con Smalling sugli sviluppi di un angolo. Brava e fortunata la difesa del City che, grazie ad una deviazione di Lescott, vede il pallone finire comodamente fra le braccia di Hart.
I primi venti minuti non portano grandi emozioni, ma solo un filo di tensione che porta alle ammonizioni di Anderson e Džeko (battibecco fra i due dopo un contrasto). Al 21° è Richards a finire nella lista degli ammoniti, concedendo anche un calcio di punizione dal limite ai Red Devils.
Wayne Rooney la calcia, quasi, perfettamente ma il pallone sfiora soltanto l’incrocio dei pali ed esce per pochissimi centimetri. Hart, nonostante il tiro fosse sul suo palo, non avrebbe potuto evitare il goal se il tiro fosse stato un tantino più preciso.
Due minuti più tardi, al 24°, Nani e Welbeck seminano il panico nella difesa dei Citizens con una serie di scambi con pregevoli colpi di tacco e costringendo gli avversari a salvarsi in extremis in calcio d’angolo.
Arrivati quasi alla mezz’ora di gioco, il City si affaccia per la prima volta dalla parti di de Gea ma Džeko non sfrutta al meglio la propria occasione. Pallone a lato.
Al 35° la barriera devia, leggermente, una potente punizione di Nani ed il pallone fa la barba al palo. La palla sembra non voler entrare nella porta del City ed ecco che, proprio due minuti dopo, arriva la doccia fredda per lo United:
Silva calcia una punizione dalla trequarti e trova pronto l’inserimento di testa di Lescott, il quale anticipa Vidić e de Gea (colpevole, secondo alcuni, di aver ritardato l’uscita sul cross) e porta in vantaggio il Manchester City. Al 37° minuto di gioco, Manchester City 1-0 Manchester United.
Il goal degli uomini di Roberto Mancini manda in confusione i Red Devils, i quali, dopo aver rimediato un cartellino giallo per Evra, subiscono il secondo goal dai cugini:
Džeko avanza indisturbato sulla trequarti e, sempre della distanza, lascia partire un siluro che coglie impreparato de Gea e che si infila in rete. Incertezza del giovane portiere spagnolo e City avanti per 2-0 al 45°.
Prima di andare all’intervallo, quasi con frustrazione, Rooney scaglia da fuori una potente conclusione che, però, non c’entra la porta avversaria. Si va all’intervallo sul risultato di Manchester City 2-0 Manchester United.
Sir Alex Ferguson si fa sentire negli spogliatoi e, oltre a risvegliare i suoi, effettua ben tre cambi: dentro Cleverley, Phil Jones e Jonny Evans, fuori Carrick, Ferdinand e Vidić. Una scelta, davvero, rischiosa quella del manager scozzese ma che, alla fine, darà ancora ragione all’allenatore più titolato di sempre.
Lo United è totalmente trasformato rispetto alla prima frazione e già al 49° si fa vivo dalla parti di Hart con Welbeck. Il colpo di testa del 20enne attaccante inglese, però, è fuori misura.
Ma, passano altri due minuti, ed i Red Devils rientrano in partita: Ashley Young calcia alla perfezione una punizione dalla trequarti, Smalling la sfrutta al meglio deviando al volo il pallone e mettendo fuori causa Joe Hart. Al 51°, Manchester City 2-1 Manchester United.
Stavolta sono i Citizens ad essere in confusione e, dopo aver raccolto un ammonizione con Milner, devono capitolare per la seconda volta dopo 6 minuti.
Nani porta palla al limite dell’area e, dopo una combinazione straordinaria con Rooney e Cleverley, si presenta a tu per tu con il portiere e lo batte con un pregevole cucchiaio. Goal meraviglioso, sia dal punto di vista dell’estetica che dell’importanza. Al 57°, Manchester City 2-2 Manchester United.
Subito dopo il goal, Mancini effettua il suo primo cambio e richiama in panchina un deludente (come al solito) Balotelli ed inserisce Barry al suo posto. Ma è ancora lo United a fare la partita e al 62° sfiora il goal del clamoroso vantaggio con Wayne Rooney.
Il numero 10 dei Red Devils e della Nazionale Inglese è bravissimo a controllare, nella mischia, un cross proveniente dalla sinistra e ad indirizzarlo di contro balzo verso la porta. Pallone che termina di poco alto e altro brivido per la retroguardia dei Citizens.
Mancini, nel frattempo, inserisce anche Adam Johnson al posto di James Milner. Ferguson risponde, pochi minuti dopo, togliendo uno affaticato Evra e sostituendolo con Rafael da Silva.
Al 75° arriva la prima vera e grande parata di de Gea che, su un potente tiro dal limite di Adam Johnson, si supera con un prodigioso intervento e riscattandosi, in parte, dell’incertezza sul secondo goal del City nel primo tempo.
Il ritmo della partita si fa alto, ma le due squadre non vanno oltre ad una sbilenca conclusione dalla distanza per parte (Cleverley per lo United, Yaya Touré per il City).
Prima di entrare nei minuti di recupero, Ferguson manda in campo Berbatov al posto di un volenteroso Welbeck. Dopo una debole conclusione centrale di Džeko, parata facilmente da de Gea, sembra ormai prossima la soluzione dei calci di rigore ma, ecco, che all’ultimo minuto accade l’incredibile.
Il City conquista una punizione dalla trequarti e si getta con molti uomini nell’area avversaria, il cross viene ribattuto prontamente dalla difesa dei Red Devils ed il pallone finisce dalle parti di Kompany a centrocampo. Sembra facile il controllo del belga ma Nani, con un tempismo straordinario, approfitta alla perfezione del cattivo controllo del suo avversario e si lancia indisturbato a tu per tu con Hart. Il portoghese, senza troppi problemi, elude l’uscita del portiere del City e deposita la palla in rete firmando un incredibile e storica vittoria in rimonta nel derby contro il Manchester City. Pubblico e giocatori Red Devils in completo delirio: lo United, ancora una volta, ha beffato i propri cugini negli ultimi secondi di gioco (diventata una bellissima e piacevole specialità, specie per noi tifosi, nelle ultime stagioni). Kompany resta disteso a terra in preda allo sconforto, mentre i suoi compagni ed i suoi tifosi restano impietriti. Al 93°, Manchester City 2-3 Manchester United.
Dopo oltre 4 minuti di recupero, finisce nella maniera più bella ed intensa l’attesissimo derby con in palio il Community Shield. Il Manchester United mostra, per l’ennesima volta, la propria superiorità in termini tecnici, di fame e di mentalità, mettendo a nudo le solite ed eterne imbarazzanti lacune del Manchester City.
19esimo Community Shield della storia per i Red Devils e primo trofeo stagionale nel 2011/2012.
L’analisi
Dopo vittorie come questa, più uniche che rare, è difficile dare un’analisi completa e razionale dell’incontro ma proverò a sottolineare tutti gli aspetti rilevanti della giornata.
Nel primo tempo abbiamo giocato molto bene la prima parte, dominando l’incontro fino al goal subito da Lescott intorno al 40° minuto. La circolazione della palla ed il ritmo ci già sono pienamente, anche se c’è ancora da migliorare sotto l’aspetto emotivo quando subiamo una rete. Il prima goal ci ha fatto perdere fiducia e concentrazione, arrivando a commettere errori banali. Inevitabilmente, essendo giovane e trattandosi del suo esordio, il primo a risentirne è stato (il, comunque, ottimo) David de Gea. Il secondo goal, in condizioni normali, sono convinto che non lo avrebbe subito ma esordire in un impianto come Wembley e in un derby dove, oltre al solito onore, c’è anche in palio un trofeo non è facile. Se l’è cavata alla grande nella ripresa compiendo due grandi interventi, anche se uno a gioco fermo su un colpo di testa di Richards. Ferdinand e Vidić non hanno brillato quest’oggi, tanto da spingere Ferguson a lasciarli negli spogliatoi nel secondo tempo, ma di positivo c’è che i vari Chris Smalling, Jonny Evans e Phil Jones se la sono cavata alla grande quest’oggi. Erano chiamati a mostrare le loro qualità in una situazione molto, molto, difficile. Ci sono riusciti e l’augurio più grande è che, non solo continuino su questa strada, ma che migliorino giorno dopo giorno.
A centrocampo, invece, inutile sottolineare la solita prestazione non convincente di Michael Carrick, mentre sono andati molto bene sia Ashley Young, che Tom Cleverley (entrato anche lui dopo l’intervallo). Quest’ultimo, che già nella passata estate era stato in procinto di rimanere in squadra, sta mostrando enormi qualità e c’è grande fiducia nel suo futuro. La grinta, la visione di gioco e la tecnica ci sono. Si spera che ci sarà anche la costanza, dote fondamentale per emergere a questi livelli.
Poi, beh, su Nani penso che ci sia poco da aggiungere: ha segnato due goal, ha fatto girar palla con maestria e non ha sbagliato nulla quest’oggi. Indubbiamente, il migliore in campo ed una colonna importante su cui puntare in futuro. Non sono stati molto fortunati, invece, Rooney e Welbeck ma la loro prova è stata più che buona. Solo la sfortuna ha impedito a Wayne di realizzare un goal quest’oggi, si è reso pericolosissimo un paio di volte nel primo tempo.
Tornando all’analisi sulla squadra in generale, ho notato che stiamo migliorando ancor di più sulla gestione della palla. Quando recuperiamo una palla in difesa, non la rinviamo allo sbaraglio ma, anzi, cerchiamo sempre ripartenze veloci o di far girar palla nel modo giusto senza buttarla via a casaccio. Ho buone impressioni per il futuro, ma è sempre meglio non caricare con troppe prospettive questi ragazzi. C’è ancora tanto tempo e c’è ancora tanto da lavorare, ci attende una stagione di conferme in patria e di riscatto in Europa.
Prossimo appuntamento per Domenica 14 Agosto, ore 17.00 (16.00 in UK) per l’esordio in Premier League contro il West Bromwich Albion. Il match si disputerà in trasferta.
Go Red Devils!
Il Tabellino
Formazioni
Manchester City
25 Joe Hart; 2 Micah Richards, 4 Vincent Kompany [C], 6 Joleon Lescott, 13 Aleksandar Kolarov (72°, 22 Gaël Clichy); 34 Nigel de Jong, 42 Yaya Touré, 7 James Milner (66°, 11 Adam Johnson); 21 David Silva, 45 Mario Balotelli (58°, 18 Gareth Barry); 10 Edin Džeko.
Allenatore: Roberto Mancini.
Panchinari: 8 Shaun Wright-Phillips, 11 Adam Johnson (entrato al 66°), 12 Stuart Taylor, 15 Stefan Savić, 16 Sergio Agüero, 18 Gareth Barry (entrato al 58°), 22 Gaël Clichy (entrato al 72°).
Manchester United
1 David de Gea; 12 Chris Smalling, 5 Rio Ferdinand (45°, 4 Phil Jones), 15 Nemanja Vidić [C] (45°, 23 Jonny Evans), 3 Patrice Evra (70°, 21 Rafael da Silva); 17 Nani, 16 Michael Carrick (45°, 35 Tom Cleverley), 8 Anderson, 18 Ashley Young; 10 Wayne Rooney, 19 Danny Welbeck (88°, 9 Dimitar Berbatov).
Allenatore: Sir Alex Ferguson.
Panchinari: 4 Phil Jones (entrato al 45°), 9 Dimitar Berbatov (entrato all’88°), 13 Park Ji-Sung, 21 Rafael da Silva (entrato al 70°), 23 Jonny Evans (entrato al 45°), 34 Anders Lindegaard, 35 Tom Cleverley (entrato al 45°).
Marcatori: 37° Joleon Lescott [MC], 45° Edin Džeko [MC], 51° Chris Smalling [MU], 57° Nani [MU], 93° Nani [MU].
Arbitro: Phil Dowd