venerdì , 22 Novembre 2024
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Scholes “Welbeck può diventare un nuovo idolo”

Paul Scholes, in un’intervista esclusiva concessa a Manchester Evening News, ha elogiato il giovane Danny Welbeck ed ha auspicato per lui un futuro da idolo della tifoseria.

“Spero che Danny venga riconfermato in squadra,” ha dichiarato Scholes a Manchester Evening News.
“Per un ragazzo di Manchester, come lui, penso sarebbe il massimo giocare nello United e raccogliere l’affetto ed il rispetto dei tifosi Red Devils. Credo, anche, che non sia da sottovalutare il fatto che conosca molto bene l’ambiente che circonda lo United. Ciò, oltre a favorirne l’inserimento in squadra, dovrebbe spingerlo a giocare al meglio. Al Sunderland ha disputato un grande stagione, nonostante un paio di infortuni che lo hanno costretto a saltare diverse gare.”

“Tutti conosco il suo talento e quello degli altri giovani in rosa. Spetta a loro saper tirarlo fuori e maturare. Poi, fra l’altro, potersi allenare ogni giorno con fuoriclasse del calibro di Wayne Rooney non può che far bene. Penso sia fantastico contare sulla disponibilità di giocatori così.”

Scholes è fiducioso, anche, sulle qualità dell’attuale rosa di attaccanti: composta da Wayne Rooney, Dimitar Berbatov, Michael Owen, Javier Hernández, Federico Macheda e Mame Biram Diouf.
L’ex centrocampista inglese li ha comparati agli attaccanti presenti in rosa nel leggendario Treble del 1999: Andy Cole, Dwight Yorke, Ole Gunnar Solskjær e Teddy Sheringham. 


“Nell’anno del Treble abbiamo avuto quattro attaccanti top-class ed hanno funzionato brillantemente,” ha aggiunto Scholes.
“Ora abbiamo sette attaccanti in rosa, ma quattro è il numero ideale per funzionare al meglio il reparto offensivo. Sono sicuro che Ferguson sceglierà i giocatori più validi. Hanno tutti grandi qualità, possono formare un gruppo di attaccanti forti quanto lo erano quelli del 1999.”


Alla domanda del giornalista del quotidiano di Manchester su un suo possibile ripensamento in merito al ritiro dall’attività agonistica, Scholes risponde seccamente:
“No, non torno indietro. Anche se, ovviamente, fa strano trovarmi qui in vacanza con la famiglia mentre la squadra sta affrontando il Tour Pre-Season.
Ammetto, però, che odiavo questa fase della preparazione perché non mi sono mai piaciuti le amichevoli. Amavo giocare le partite ufficiali, dove la pressione e la tensione erano molto più alte e ciò, ovviamente, faceva crescere in me la voglia di vincere a tutti i costi.”


“Negli ultimi mesi non mi sentivo più al top fisicamente ed ho riflettuto molto su quella che poteva essere la scelta più giusta. Alla fine, credo che ho scelto il momento più adatto per ritirarmi.”


Marco Antonucci

Bio di Red Army Italy

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