venerdì , 22 Novembre 2024
Importante

Considerazioni su centrocampo e attacco

Prendo spunto da due articoli scritti su republikofmancunia.com (a cui metterò un collegamento alla fine di questo) per fare, in un certo modo, il punto della situazione sui due reparti che, a detta di molti, sono quelli che hanno bisogno di innesti: centrocampo e attacco. Posto che in difesa, con il muro formato da Vidić e Rio, la presenza di una buonissima riserva (per ora, perché, da quello che si è visto, il ragazzo diventerà più di un semplice rincalzo) come Chris Smalling e del sempre utile John O’Shea e le fasce affidate ad Evra, ai fratelli Da Silva (i cui progressi sono, a mio parere, impressionanti) e, qualche volta, anche all’irlandese, siamo apposto, restano, appunto, gli altri due reparti. Partiamo dal centrocampo: secondo l’opinione della maggior parte dei tifosi (tra cui mi metto anche io), questo è stato il nostro punto debole, nella stagione appena conclusa, nonché la causa delle tante sofferenze patite durante le gare in trasferta. Effettivamente, se si va a vedere il rendimento dei singoli (specialmente i centrocampisti centrali), quello che ne viene fuori è tutto fuorché rassicurante: se, sulle fasce, i rendimenti di Nani, Valencia, Park e Giggs (che è stato anche impiegato come centrale) sono stati più che buoni, al centro, quelli di Carrick, Fletcher, Anderson e Gibson (Hargreaves non lo prendo neanche in considerazione) sono stati molto (troppo) discontinui (per lo scozzese, c’è l’attenuante dell’infortunio) e, spesso, dannosi per il resto della squadra, visto il modo in cui rallentavano le azioni. Se, in campionato ed in Champions League, in qualche modo, queste carenze sono state nascoste (grazie anche all’impiego dell’eterno Ryan Giggs come centrale), il gap con un centrocampo di qualità, com’è quello del Barcelona, è emerso, impietosamente, nella finale di Wembley, dove siamo stati, completamente, asfaltati dalla squadra catalana. Sono stati fatti molti nomi, negli ultimi giorni, di centrocampisti che possono, teoricamente, farci fare il salto di qualità. I più gettonati sono stati: Rodwell, Henderson, Sneijder e Modrić. Lo dico sinceramente: se vogliamo farlo, il salto di qualità, non dobbiamo, certo, prendere uno tra Rodwell e Henderson. Per carità, entrambi sono dei buoni prospetti ma, a noi, ci serve uno che sia un top player adesso, non fra 3-4 anni. E poi, con tutto il rispetto per questi due ragazzi (tifosi dello United), abbiamo già Tom Cleverley, per quanto riguarda i prospetti per il centrocampo e, secondo me, dovremmo cercare di valorizzare i prodotti dei nostri settori giovanili, non andarli a prendere da altre squadre. Sugli altri due: l’ipotesi Sneijder, per quanto possa piacere (ammetto che, per me, sarebbe un sogno se arrivasse l’olandese), è, molto, difficile da realizzare, sia per il prezzo, sia perché Moratti non lascerà andare tanto facilmente il giocatore che, nella tripletta realizzata la scorsa stagione, è stato l’uomo in più. Quindi, per forza di cose, rimane Luka Modrić che, secondo me, sarebbe un ottimo acquisto. Non è certo uno Scholes, ma dubito che ci sia uno in grado di sostituire, in tutto e per tutto, Paul. Parliamo, adesso, dell’attacco: se la scorsa stagione, dopo l’infortunio di Rooney, ci siamo ritrovati senza qualcuno che segnasse con costanza, questa stagione ci siamo ritrovati con l’imbarazzo della scelta, vista l’esplosione di Berbatov (ha fatto, finalmente, vedere il suo vero valore), l’inaspettata stagione del Chicharito e il ritorno, in grande stile, di Rooney dopo un inizio stentato (condito dall’infortunio e dalla storia del rinnovo-non rinnovo). L’unica macchia in una stagione, offensivamente, quasi, perfetta è l’apporto, pressoché, nullo dato da Michael Owen, fermato, ancora una volta, da una miriade di infortuni. Per cui, per quanto riguarda i “primi 4” attaccanti, siamo apposto (Rooney-Chicharito titolari e Berbatov e Owen disposti ad entrare nel momento del bisogno). Ora, però, c’è la questione dei ragazzi in prestito: Danny Welbeck ha disputato una grande stagione, al Sunderland, mentre Federico Macheda è reduce dalla disastrosa esperienza con la Sampdoria (dove si è trasferito nella campagna acquisti di Gennaio). Il ragionamento da fare, in questo caso, è: visti gli altri attaccanti, come faranno, i due, a trovare il giusto spazio (cosa che potrebbe rivelarsi problematica non tanto per Macheda, che, anche alla Samp, era panchinaro fisso, quanto per Welbeck, titolare al Sunderland)? Si corre il rischio di vedere, nei due, una paurosa involuzione, anche se bisogna dire che Kiko non ha mai mostrato chissà quali progressi. Comunque, per quanto mi riguarda, Macheda lo cederei a titolo definitivo, mentre riporterei a casa Danny. Che ne pensate? A voi i commenti.

http://therepublikofmancunia.com/the-story-of-our-strikers-what-does-the-future-hold/
http://therepublikofmancunia.com/rodwell-henderson-no-we-need-someone-special/

Nicolò Temperoni

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